Molto probabilmente volevano dimostrare, che un televisore acceso era nulla al confronto del caos che avrebbero potuto scatenare 270 detenuti infuriati. E' una vera e propria rivolta quella esplosa, la scorsa notte, nel carcere di Sanremo. All'origine della protesta la circolare del Dipartimento, che spegne i televisori a partire dalle 24. E loro, proprio allo scoccare della mezzanotte, hanno dato libero sfogo a urla, schiamazzi, lancio di bombole ed hanno sbattuto le stoviglie contro le grate delle celle.
Per sedare la protesta, durata circa tre ore, sono dovuti intervenire una cinquantina di agenti della penitenziaria. Sono state allertate tutte le unità, anche quelle a riposo. "Solo grazie all'intervento del personale, si è riusciti a gestire la protesta - avverte Fabio Pagani, segretario regionale Uil-Pa Polizia Penitenziaria - e a mantenere l'istituto in sicurezza".
E poi. "Per fortuna, non si registrano feriti, ma potrebbe non andare sempre così bene - prosegue Pagani, che ancora una volta punta il dito verso il sovraffollamento del penitenziario -.
E' normale che quando si ammassano persone in pochi centimetri quadrati, dove manca pure l'aria per respirare, possano verificarsi episodi di questo genere". Conclude: "Avevamo lanciato per tempo l'allarme ed eravamo consapevoli, che prima o poi sarebbe scoppiata una rivolta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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