Sassari, arriva la nuova frontiera del riso

Meno sostanze tossiche e minor spreco di acqua nella produzione

Sassari, arriva la nuova frontiera del riso

Un'irrigazione per aspersione con l'emissione di gas serra è l'ultima frontiera per la produzione di riso, più salutare. A dirlo è l'Università di Sassari, in particolare le cattedre di Agronomia e Coltivazioni Erbacee e Chimica Analitica e la notizia è apparsa sulla rivista scientifica "Science of the Total Environment". In base a queste nuove tecniche studiate dagli esperti, si riduce del venti per cento la concentrazione di cadmio nel riso, l'elemento chimico presente anche nel rame, nello zinco e nel piombo.

Ma non solo, con questa nuova tecnica si risparmierebbe di gran lunga anche l'acqua, come sappiamo vitale per la produzione di riso, ma sempre meno abbondante. Già nel giugno 2016 il Ministero della Salute invitò gli assessorati regionali alla sanità e i soggetti della filiera agro-alimentare ad applicare le indicazioni suggerite dall'Unione Europea sulla riduzione della presenza di cadmio nei prodotti alimentari. L'European Food Safety Authority ha fissato in 2,5 microgrammi per chilo corporeo il limite massimo tollerabile dall'organismo nel corso di una settimana.

Non solo, questa nuova tecnica per aspersione, è stato dimostrato che riduce del 98 per cento la concentrazione di arsenico nel riso. Insomma una buona notizia per i produttori e per chi è alle prese con la dieta o è appassionato di sushi.

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