Saviano fa la predica e Feltri lo bacchetta: "Tu non fomenti l'odio?"

Lo scrittore contro Salvini e Meloni per il caso Segre, ma il direttore gli tira le orecchie: "C'è un odio buono e uno cattivo?"

Saviano fa la predica e Feltri lo bacchetta: "Tu non fomenti l'odio?"

"L'odio verso Liliana Segre è responsabilità di Matteo Salvini e Giorgia Meloni", così nei giorni scorsi sentenziava, dalla sua bacheca di Twitter, Roberto Saviano. Lo scrittore, si sa, osteggia in prima linea i due leader politici di Lega e Fratelli d'Italia.

Circa il caso delle intimidazioni e delle minacce alla senatrice a vita Liliana Segre – sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz – il giornalista ha avuto il coraggio di sostenere pubblicamente che l'odio antisemita contro la testimone della Shoah è da imputare anche a Salvini e alla Meloni.

"L'odio verso Liliana Segre è responsabilità di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Liliana Segre è stata testimone dell’inferno, ma continua ad avere negli occhi la luce di chi non ha rancore. A lei vogliamo somigliare e non a chi avvelena l'Italia con parole di intolleranza e odio", il contenuto integrale del controverso tweet dell'autore di Gomorra.

Come noto, la senatrice a vita superstite dell'Olocausto è stata presa di mira sui social e per questa ragione, per motivi di sicurezza, da qualche giorno le è stata data la scorta.

La sparata social di Saviano, ovviamente, non poteva passare inosservata e ha alzato un vero e proprio polverone. Peraltro, lo scrittore-giornalista si era già lasciato andare a uscite del genere. Per esempio: "La politica sovranista usa l'odio antisemita come carburante […] La propaganda xenofoba di Matteo Salvini è il problema che la democrazia italiana non ha la forza di affrontare: ciò che è accaduto alla senatrice Segre ne è la prova".

Ecco, nelle ultime ore gli ha risposto Vittorio Feltri.

Il direttore di Libero, sempre via Twitter, ha così tirato le orecchie alla "penna" partenopea: "Saviano dice che l’odio verso la Segre è colpa di Salvini e della Meloni. Ma l’odio verso Salvini e la Meloni chi lo ha fomentato se non lui e i suoi compagni? Forse c’è un odio buono e uno cattivo?".

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