Sea Watch detta l'agenda al governo: "Via subito i decreti sicurezza"

La flotta delle Ong continua a operare in acque territoriale libiche portando migranti in Sicilia. E tornano alla carica contro il Dl Sicurezza

Sea Watch detta l'agenda al governo: "Via subito i decreti sicurezza"

Sea Watch, Sea Eye, Open Arms, Alan Kurdi, Mediterraneo Saving Humans, Ocean Viking e adesso anche la Louise Michel finanziata da Bansky: le Ong sono tornate alla carica. E dopo Carola Rackete adesso c’è una nuova "capitana" che fa tanto parlare di sé: l’anarchica femminista Pia Klemp, al timone proprio della motovedetta foraggiata dal misterioso artista inglese.

Le organizzazioni non governative continuano a operare nelle acque del Mediterraneo, tra la Libia e la Sicilia, caricando e portando migranti verso la Trinacria, con i risultati che ben conosciamo: in questi mesi, come ogni estate, l’isola è stata travolta dai flussi migratori. L’hotspost di Lampedusa è al collasso da settimane e gli altri centri di accoglienza del territorio siciliano non se la passano tanto meglio, visti i migliaia di arrivi nel corso di questa estate difficilissima.

Proprio in queste ore è attesa al porto di Palermo la nave Sea Watch 4, con a bordo 353 migranti: il primo cittadino Leoluca Orlando ha dato il via libera all’attracco e al trasbordo sulla nave quarantena "Allegra", venendo ringraziato pubblicamente – via social – dall’Ong stessa: "A 11 giorni dal nostro primo soccorso abbiamo finalmente un luogo sicuro per le 353 persone a bordo di SeaWatch4. Ci stiamo dirigendo verso il porto di Palermo, dove le persone saranno trasferite su una nave messa a disposizione dalle autorità per un periodo di quarantena. Siamo grati alla città di Palermo e al sindaco Leoluca Orlando per la solidarietà dimostrata".

Dalle dichiarazioni su Twitter a quelle sul piccolo schermo, visto che in mattinata la portavoce di Sea Watch Giorgia Linardi è intervenuta ad Agorà, su Rai Tre, dettando l’agenda all’esecutivo giallorosso in tema di immigrazione. Queste, infatti, le sue parole: "Governo dopo governo si continua a non gestire un fenomeno che ci riguarda, spero che prima o poi lo si capirà cercando di lavorare all'origine del problema. Sarebbe meglio lavorare sulla creazione di alternativa. Se se siamo lì, in mare, è perché crediamo che nessuno si meriti di morire come un cane. Questo governo ha lasciato persone in mare".

Non è finita qui. Nel corso del proprio intervento in collegamento con lo studio, la portavoce della Ong tedesca, si dice stupida per il fatto che questa maggioranza non abbia ancora messo mano ai decreti sicurezza voluti dall’ex responsabile del Viminale Matteo Salvini, invitando il Conte-bis a farlo quanto prima: "Mi aspettavo tempi più rapidi per cambiare i decreti sicurezza.

Si deve lavorare su strumenti più lungimiranti; credo anche che sia tropo facile guardare alle Ong. Diventa una via di fuga troppo semplice alla quale stanno guardando in tanti". La controffensiva delle Ong è (ri)partita.

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