La Sea Watch ritorna ufficialmente operativa nella sua missione e lo fa soccorrendo 100 persone a largo della Libia. Nello specifico l’operazione di salvataggio è stata effettuata questa mattina a 29 miglia dalle coste libiche dove, a bordo di un’imbarcazione in difficoltà, tra i migranti vi erano anche donne e minori. Come per tutte le altre occasioni, a rendere note le operazioni di soccorso è stata la stessa Ong tedesca con un tweet : “Durante le operazioni- si legge sul social- è sopraggiunta una motovedetta libica donata dall’Italia che le avrebbe respinte illegalmente se non fossimo intervenuti”.
Dunque si riapre ufficialmente la stagione delle Ong che tornano operative in mare dopo la pausa imposta dall’emergenza sanitaria nazionale determinata dal coronavirus. Dopo la fine del lockdown questa è la prima volta che i migranti vengono salvati in mare da una nave appartenente ad un’Organizzazione Non Governativa. Gli ultimi interventi erano stati effettuati nel mese di aprile scorso dall’Alan Kurdi e dall’Aita Mari. Entrambe sono poi giunte nel porto di Palermo tra il 17 e il 18 con a bordo, rispettivamente, 146 e 36 migranti. I nuovi arrivati hanno poi trascorso la quarantena sulla nave Rubattino della società Tirrenia per evitare possibili casi di contagio da coronavirus. Da allora l’attività delle due navi è ferma perché pochi giorni dopo sono state sottoposte a fermo amministrativo da parte della Guardia Costiera. Dalla relazione redatta dalle autorità emerge che sarebbero presenti a bordo delle irregolarità che ne impedirebbero la ripartenza.
La Sea Watch invece, ferma al porto di Messina dopo la sua ultima missione compiuta a febbraio, lo scorso 4 giugno con un tweet ha reso noto di essere pronta a ritornare in mare. Dopo la quarantena e i controlli cui si era sottoposto l’equipaggio, la nave ha annunciato di essere in procinto di scaldare i motori. Ed ecco che oggi l’Ong è ritornata operativa per come affermato. Adesso dopo il recupero dei migranti occorrerà capire quale sarà la loro prossima destinazione. Molto probabilmente sarà l'Italia.
Le pagine di cronaca ci raccontano che, in queste circostanze, inizia un problema di carattere politico in merito all’accoglienza dei protagonisti dei viaggi della speranza. Un lungo braccio di ferro dove l’Italia manifesta spesso la propria debolezza cedendo e aprendo i propri porti.
Ma quello di oggi sarà solo la prima delle tante operazioni di salvataggio in mare da parte delle Ong nelle acque del Mediterraneo. In base al report redatto dai servizi segreti saranno in ventimila i migranti a mettersi in viaggio dalla Libia per l’estate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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