Seggiolini anti-abbandono, Codacons: "Un modulo per contestare multe"

Dopo il pasticcio del governo sui seggiolini anti-abbandono, il cui obbligo è scattato giovedì 7 novembre, le associazioni dei consumatori corrono ai ripari e offrono un modulo "per contestare le eventuali contravvenzioni ricevute"

Seggiolini anti-abbandono, Codacons: "Un modulo per contestare multe"

Un pasticcio, l'ennesimo di un governo composto da dilettanti allo sbaraglio. A dirlo non è solo il centrodestra, con la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che contesta all'esecutivo il fatto di non avere avviato una campagna informativa sui seggiolini anti-abbandono, il cui obbligo è scattato in fretta e furia il 7 novembre. Ora, a parlare di caos totale è il Codacons, che pubblica sul suo sito un modulo per aiutare le famiglie a far valere i propri diritti. Nel mirino della sigla che riunisce le principali associazioni dei consumatori ci sono le sanzioni previste per chi sgarra. Ovvero, per coloro che non si sono ancora dotati del dispositivo salva-vita dei bambini, la cui utilità è indiscutibile. Ma che lascia basiti per la velocità con cui è stato reso obbligatorio.

"Tra prodotti introvabili, incertezza su requisiti e multe, prezzi in costante crescita, sui seggiolini anti-abbandono è il caos più totale", scrive il presidente di Codacons, Carlo Rienzi. "La fretta con cui è entrato in vigore l'obbligo del seggiolino - spiega - ha di fatto trovato il mercato e i consumatori del tutto impreparati, al punto che in molte zone del paese tali prodotti sono assolutamente introvabili". Oppure si trovano, ma a prezzi assolutamente fuori mercato. "Per un seggiolino si arriva a spendere più di 500 euro", aggiunge Rienzi, che annuncia per le prossime ore la pubblicazione sul sito dell'associazione di un modulo attraverso il quale i genitori iscritti al Codacons potranno contestare eventuali contravvenzioni ricevute, motivando l'infrazione con l'impossibilità di reperire il prodotto sul mercato, circostanza che rende nulla qualsiasi sanzione.

Un "pasticcio all'italiana" - come lo definisce Rienzi - di cui si è reso conto anche il governo, che sta lavorando per posticipare al primo marzo 2020 l'avvio delle multe per coloro che non sono provvisti del dispositivo anti-abbandono. A tal proposito il Pd ha preparato un emendamento al decreto fiscale collegato alla manovra, e pure il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Paola De Micheli, si è detta disponibile e tra i dem, il primo a chiedere di intervenire era stato Ubaldo Pagano.

Componente della commissione Bilancio della Camera e deputato dei democrati, Pagano aveva chiesto al Viminale di "sospendere momentaneamente le sanzioni sui seggiolini antiabbandono finché i cittadini "non saranno stati informati in maniera corretta e diffusa sulla nuova normativa" e finché "non sarà operativo l'incentivo all'acquisto di 30 euro, previsto da dl Fisco, le cui modalità di attuazione devono ancora essere chiarite".

Ma il pasticcio, per il momento, resta. E a pagarne le spese, in tutti i sensi, sono i genitori italiani. Anche quelli che votano Pd e 5 Stelle.

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