Dopo l'allarme in Europa e negli Stati Uniti d'America, anche in Italia è arrivata l'epatite acuta pediatrica la cui natura è sconosciuta. Per correre ai ripari il prima possibile, il Ministero della Salute ha inviando una circolare (leggi e scarica) con tutte le indicazioni per svolgere la procedura corretta per accertarsi che si tratti o meno di questa malattia.
È la seconda circolare dopo quella del 14 aprile. Questa chiede a tutte le organizzazioni sanitarie e ai medici di segnalare ogni caso sospetto di epatite le cui causa non si riescono a comprendere. Al momento i casi sospetti sono 11, mentre in due pazienti è stata confermata la positività per Adenovirus o per SARS-CoV-2. Inoltre si parla di un altro caso "possibile" in cui è stato già eseguito un trapianto di fegato. A questi si aggiunge quello del bambino di soli tre anni di Prato che ha sviluppato la patologia in forma aggressiva. Dopo qualche giorno di ricovero al Meyer di Firenze è stato trasferito all'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Il timore iniziale era quello che dovesse essere sottoposto a un trapianto di fegato, successivamente scongiurato. "Il bambino è arrivato con una crisi respiratoria e dolore all'addome: è stato ricoverato la sera di mercoledì ed è peggiorato in modo improvviso il giovedì mattina. Non aveva sintomi riconducibili all'epatite. È dalle analisi al fegato che si è poi capito che poteva trattarsi di un caso sospetto di epatite acuta pediatrica", spiega Pier Luigi Vassari, il pediatra dell'ospedale Santo Stefano di Prato che per primo ha preso in cura il bambino.
Altri due casi, invece, sempre di epatite a eziologia sconosciuta sono stati segnalati in Lombardia. I bambini che non sono in pericolo di vita sono stati comunque ricoverati.
Nessun legame con il vaccino anti Covid
Il ministero precisa che non è stato identificato "alcun legame" con il vaccino anti Covid, né con alimenti o abitudini personali. "Sebbene le indagini di laboratorio abbiano escluso in tutti i casi un'eziologia virale di tipo A, B, C, D ed E, le autorità sanitarie del Regno Unito considerano l'ipotesi infettiva la più probabile, dato il quadro epidemiologico e le caratteristiche cliniche dei casi. Sono state avviate, e sono in corso, anche indagini tossicologiche", spiegano ancora
La malattia
Colpisce i bambini sotto i 10 anni e nel mondo sarebbero stati segnalati un centinaio di casi di cui circa settanta nel Regno Unito. Non è una novità che durante l'anno si sviluppino delle epatiti la cui origine non è nota. Ha fatto scattare l'allarme però la frequenza delle segnalazioni.
Per questo motivo il Ministero della Salute insiste chiedendo a Regioni e strutture sanitarie di far presenti i casi di epatite acuta nei bambini, a esclusione di diagnosi di epatite da A a E. I sintomi più comuni sono l'ingiallimento della pelle, la sclera degli occhi, nausea, vomito e dolore nella parte destra dell'addome.
Tra le ipotesi non si esclude un possibile legame con il Covid-19 o con altre forme di infezioni virali come quella da adenovirus dal momento che entrambi sono stati riscontrati in alcuni
dei pazienti. Al momento, non è stato trovato alcun riscontro con il vaccino Covid-19 anche perché il bimbo di Prato non era stato sottoposto all'immunizzazione. Continuano a indagare anche l'Ecdc e l'Oms.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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