Sarà la pigrizia, sarà che sono comodi ma sta di fatto che i giovani italiani sono sempre più restii a lasciare la casa di mamma e papà. Tanto che rimangono tra le amorevoli cure dei genitori fino a oltre 35 anni. Sembra che la situazione sia decisamente peggiorata e che sempre meno giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni siano disposti a fare la valigia. Ma guai a chiamarli "bamboccioni".
Stando ai dati dell'ultimo rapporto sulla "Coesione sociale", steso dall'Istat, dall'Inps e dal ministero del Lavoro, sono 120mila in più, rispetto al 2011, i ragazzi che scelgono di rimanere a casa. Nel 2010 i 18-34enni che si trovavano a vivere con la madre e il padre erano 6 milioni 815mila, ovvero il 58,6% della popolazione di riferimento, ma il numero è cresciuto in maniera esponenziale in soli due anni e sembra destinato ad aumentare inersorabilmente.
Si osserva come a livello territoriale il fenomeno sia concentrato nel Centro-Sud, dove la percentuale supera il 60%. Inoltre, è interessante notare la prevalenza della componente maschile: dei quasi sette milioni di giovani ancora a casa di mamy e papy, ben 3 milioni 858 mila sono uomini, a fronte di 3 milioni 75mila donne.
Bisogna ammettere che l'attuale situazione economica, la mancanza di lavoro, la diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie e la conseguente discesa delle compravendite immobiliari, per i giovani (e non solo), non facilitano certo le cose.
E questo non perché i ragazzi italiani siano "choosy"(schizzinosi) ma perchè per sostenere le spese di un affitto o del mutuo serve uno stipendio non solo "decente" ma anche fisso, e al giorno d'oggi è una cosa decisamente rara. Quasi un privilegio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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