I nuovi poveri? Sono i separati e i divorziati. Secondo i dati del Rapporto 2014 della Caritas sulla povertà e l’esclusione sociale intitolato "False partenze", il 66,1% dei separati che chiedono aiuto dichiarano di non riuscire a provvedere all’acquisto dei beni di prima necessità. Prima della separazione erano solo il 23,7. Altre conseguenze della separazione: aumenta il ricorso ai servizi socio-assistenziali del territorio come anche la crescita di disturbi psicosomatici. Inoltre, la separazione incide negativamente nel rapporto padri-figli.
538em;">Le motivazioni spingono queste persone a rivolgersi alla Caritas sono legate a bisogni di tipo materiale e immateriale: le difficoltà economiche (21,7%), il disagio abitativo (15%), l’impossibilità di accedere ai beni di prima necessità (cibo e vestiario 12,1%); il bisogno di ascolto (13,1 per cento) e l’assistenza psicologica (12,3 per cento). Gli occupati rappresentano meno di un terzo dei separati e divorziati intervistati mentre coloro che sono in cerca di un’occupazione (disoccupati e inoccupati) sono quasi la metà ( 46,1 per cento).
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