Si apre già lo scontro politico a pochi minuti dall'arresto di Luca Traini, il 28enne che ha aperto il fuoco a Macerata, scatenenado il panico in città mentre prendeva di mira alcune persone di colore.
Già candidato consigliere comunale con la Lega a Corridonia, nella provincia marchiagiana, ha ferito quattro persone impugnando una Glock a bordo della sua Audi e colpendo anche la sede locale del Partito Democratico, per poi essere fermato dai militari dell'Arma.
Su twitter, a pochi minuti dall'arresto, le parole del governatore friulano Deborah Serracchiani, che ha invitato "chi come Salvini e Fedriga fa l'occhiolino agli estremisti" a prendere "immediatamente le distanze".
Non è l'unica la Serracchiani ad attaccare in questi minuti il segretario leghista, con Roberto Saviano che sui social network sostiene che è lui il "mandante morale" della sparatoria. E Pietro Grasso, leader di Liberi e Uguale, che rincara la dose: "Chi - come Salvini - strumentalizza fatti di cronaca e tragedie per scopi elettorali è tra i responsabili di questa spirale di odio e di violenza che dobbiamo fermare al più presto. Odio e violenza che oggi hanno rischiato di trasformarsi in una strage razziale. Il nostro paese ha già conosciuto il fascismo e le sue leggi razziali. Non possiamo più voltarci dall’altra parte, non possiamo più minimizzare".
"Quanto accaduto oggi a Macerata - ha ribadito poi la presidente della Camera, Laura Boldrini - dimostra che incitare all'odio e sdoganare il fascismo, come fa Salvini, ha delle conseguenze: può provocare azioni violente e trasforma le nostre città in un far west seminando panico tra i cittadini. Basta odio, Salvini chieda scusa per tutto quello che sta accadendo".
"Chiunque spari è un delinquente - ha risposto
Salvini alle critiche -, a prescindere dal colore della pelle. Ma è chiaro ed evidente che un'immigrazione fuori controllo, un'invasione come quella organizzata, voluta e finanziata in questi anni, porta allo scontro sociale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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