Willy Monteiro Duarte, il 21enne di orgini capoverdiane ucciso a botte da un gruppo di ragazzi, nella notte tra il 5 e il 6 settembre del 2020 a Colleferro, sarebbe morto in poco più di un minuto e mezzo. Lo confermerebbero le testimonianze di tre ragazze che, la sera del massacro, si erano appartate coi fratelli Bianchi e un loro amico. "Abbiamo visto un ragazzo di colore a terra. - dicono - Marco, Gabriele e Vittorio ci fecero scendere subito dall'auto".
Cosa è successo quella sera
A quasi un anno dalla tragedia, spuntano nuovi, agghiaccianti dettagli sulla notte di sangue a Colleferro. Dopo una cena a Velletri con le rispettive fidanzate, e dopo averle riaccompagnate ad Artena, Marco Bianchi e Gabriele Bianchi si sarebbero diretti a Colleferro insieme a Vittorio Tondinelli.
In quello stesso frangente - precisa il quotidiano La Repubblica - nella zona dei baretti di Largo Santa Caterina, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, avrebbero incontrato Francesca, Giulia e Luisa (nomi di fantasia). Quest'ultima aveva intrecciato una relazione clandestina con Marco Bianchi già da qualche tempo.
I due fratelli di Artena, con l’amico, hanno invitato le tre ragazze a salire sul suv per appartarsi nei pressi del cimitero e fare sesso. Francesca sarebbe scesa dall’auto per stare con Tondinelli, la 18enne Giulia e la 17enne Luisa invece sarebbero rimaste sopra l’Audi Q7. Ad un certo punto, però, una telefonata avrebbe interrotto l'incontro.
"Ho visto un ragazzo di colore a terra"
"Se ben ricordo rimanemmo lì per circa un’oretta" , avrebbe raccontato la ragazza ai Carabinieri. Poi la chiamata: "Qualcuno stava litigando nella zona dei locali e loro dovevano accorrere per dargli una mano".
A fare la telefonata sarebbe stato un amico dei fratelli Bianchi, lo stesso che avrebbe chiesto loro di intervenire nella rissa in cui erano coinvolti Belleggia e Pincarelli. Dunque, ritornati nella zona dei baretti, i tre - Marco e Gabriele Bianchi con anche Vittorio Tondinelli - sarebbe scesi dall'auto per lanciarsi a capofitto su Willy.
"Era palese che stesse accadendo qualcosa, tipo un litigio - spiega ancora Luisa - Ma io non ho visto nessuno sferrare pugni o tirare calci. Dopo circa cinque minuti ricordo che Marco, Gabriele e Vittorio tornavano verso l’auto e a quel punto ricordo che Marco mi diceva di scendere subito insieme alle mie amiche, senza darmi una spiegazione".
Dopo il massacro, i tre amici si sarebbero dileguati lasciando le ragazze in prossimità di Largo Santa Caterina. "Mentre andavo via con le mie amiche, - continua la ragazza - ho visto un ragazzo di colore, riverso a terra, sul marciapiede a pochi metri da dove ci eravamo fermati prima con l’auto, immobile, con accanto alcune persone che gli davano il primo soccorso".
"Era steso sul marciapiede..."
La versione fornita da Luisa ai militari dell'Arma è stata confermata anche da Giulia, un'altra delle tre ragazze che quella sera si era appartata coi fratelli Bianchi. "Soffro di miopia e quella sera non indossavo gli occhiali perché li avevo dimenticati a casa, quindi da lontano non riesco a vedere granché - avrebbe riferito la giovane - Abbiamo visto riverso in terra un ragazzo di colore, steso sul marciapiede e tanta gente intorno a lui".
"Abbiamo chiesto a un gruppo di ragazzi se ci potevano dare un passaggio a Labico e un ragazzo che non avevo mai visto prima si è offerto di darci un passaggio.
- racconta Giulia -Non ho parlato con nessuno di quella sera. Non ne avevo parlato né con mia madre né con mio padre".Dai racconti emerge che Willy sarebbe stato ucciso in pochissimi istanti: un minuto e mezzo di massacro.
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