Sesso, sangue e sadomaso: ecco i festini della morte

Così abbiamo organizzato un party come quello in cui è morto Luca Varani. Tra stanze del sesso e strumenti per le sevizie. GUARDA IL VIDEO

Il nostro reporter nella stanza sadomaso
Il nostro reporter nella stanza sadomaso

L'omicidio di Luca Varani è l'espressione fisica del cocktail di droga e sesso ingerito da Marco Prato e Manuel Foffo. Un mix che ha innescato la violenza. Sfociata poi nelle cruente sevizie.

Come ci spiegano alcuni omosessuali “adiacente alle discoteche c'è il mondo del Chill-out”. Festini privati in cui circolano droga e sesso per giorni. Proprio il tipo di party che ucciso Varani. Essere invitati è facile: “O sei amico di amici, o hai qualche conoscenza. Altrimenti c’è Grindr”. Per provare ad organizzarne uno, abbiamo scaricato questa applicazione creata appositamente per il mondo Lgbt. Permette di contattare gli utenti più vicini e scambiarci messaggi in chat. Ci iscriviamo, mettiamo una foto anonima e poche indicazioni sul festino da organizzare. In pochi istanti riceviamo proposte che vanno dal semplice “Cerco sesso”, a pratiche di gruppo. Si arriva anche alle perversioni più estreme: “Voglio essere seviziato come ha fatto Marco Prato”, dice Mino . Ma anche: “Facciamo Chemsex (sesso e droga, Ndr)”. In questi festini si assumono massicce dosi di cocaina e ghb, la droga dello stupro. Questo cocktail con l'aggiunta di viagra permette di avere rapporti sessuali per giorni, senza sosta. “A Roma se hai un po' di coca puoi farti chiunque. Anche dei fighi che non verrebbero mai a letto con te”, ci spiega sex21, un utente 21enne che siamo riusciti ad incontrare alla stazione Termini.

Lo stesso ragazzo, amante del sadomaso, ci conduce nella sua playroom (guarda il video). Due stanze nascoste in una cantina sulla Tiburtina. “Ho speso migliaia di euro per questa sala”, racconta prima di aprire la porta protetta da inferiate. Le pareti sono interamente foderate di materiale insonorizzate. All’interno ci sono oggetti di vario genere: una gogna, una croce e altri oggetti per imprigionare e infliggere dolore. Per provare l’ebrezza ci facciamo legare e “crocifiggere”. Sex21, il proprietario, ci racconta le sue avventure in questo locale nascosto della Capitale. “Qui mi faccio immobilizzare. A volte capita anche di sanguinare”. Poi avverte: “Cercate di non toccare nulla, non tutto è pulito e disinfettato”. L'indice punta alcuni sex-toys. Proseguiamo il tour nella “camera delle torture”. Una coperta di lattice ricopre il letto e nell'angolo campeggia una divisa in cuoio per praticare fantasiosi e violenti giochi erotici.

Sex21 ci spiega che fa spesso uso di droghe: “La coca non mi piace. Preferisco fumare erba e sniffare popper”. Perversioni ed erotismo si mischiano alla violenza, al sangue e il sadismo. Tutto condito dall’abuso di stupefacenti. Un ricettario già visto. Fatale come le sevizie sul corpo di Luca Varani. Il cocktail era ben conosciuto da Marco Prato e Manuel Foffo.

Il loro festino, come tanti altri nella Capitale, è uno spaccato di una piccola parte dell'universo gay, e non solo. Nella roulette russa dei party privati, il proiettile è armato con sesso violento, droga e perversione. Il colpo ha steso Luca. Ma, come sottolineano in molti, “poteva capire a chiunque di quel giro malato”.

Leggi qui la prima puntata del reportage

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