Uomo in manette nel calendario: la sinistra attacca la polizia

Duro attacco contro la scelta della polizia locale di inserire l'immagine di un uomo in manette, di spalle e pertanto non riconoscibile, sulle pagine del calendario 2020

Uomo in manette nel calendario: la sinistra attacca la polizia

Si è scatenata una vera e propria tempesta mediatica nei confronti della polizia locale di Sesto San Giovanni (Milano), a causa della scelta ritenuta inappropriata da parte dell'opposizione di sinistra di inserire l'immagine di un arresto effettuato dagli agenti tra le pagine del calendario per il 2020.

Una foto che era stata caricata tempo addietro dal sindaco di Sesto San Giovanni Roberto di Stefano sulla propria pagina personale Facebook e che aveva già allora sollevato un vespaio di polemiche.

Nell'immagine, tuttavia non viene esplicitamente visualizzato il volto dell'individuo tratto in arresto, dato che si tratta di uno scatto effettuato alle spalle della scena immortalata dall'autore. L'uomo fermato non è assolutamente riconoscibile.

Una polemica sterile, pertanto, visto che non viola la legge. A tal proposito, infatti, l'articolo 114 comma 6 bis del Codice di procedura Penale parla chiaro: "È vietata la pubblicazione dell'immagine di persona privata della libertà personale ripresa mentre la stessa si trova sottoposta all'uso di manette ai polsi, ovvero ad altro mezzo di coercizione fisica, salvo che la persona vi consenta".

Ciò nonostante l'ex consigliere comunale del Pd Vito Romaniello ha attaccato duramente la scelta operata dalla polizia locale di Sesto San Giovanni, avanzando dubbi relativamente alla liceità dell'immagine scelta, proprio in relazione all'articolo 114 sopra menzionato.

"Nella parte finale del 2019 c'è stata la bufera per la foto del migrante in cella, postata dagli agenti della polizia locale di Opera. Iniziamo il 2020 con la polizia locale di Sesto San Giovanni, che inserisce nel proprio calendario una foto, ripresa dalla pagina Facebook del sindaco, che ritrae una persona con le manette ai polsi", lamenta l'ex consigliere, come riportato da "Il Giorno".

"Questione di privacy ma prima di civiltà. A parte l'eventuale violazione dell'articolo 114 del codice di procedura penale", attacca Romaniello, "Mi chiedo che livello di civiltà può aver un Paese in cui si mostrano persone private della libertà ancora in attesa di giudizio? Mostrarli come 'trofei' aiuta a diffondere un maggiore senso di sicurezza?", conclude.

Il primo cittadino di Sesto, contro il quale le opposizioni in più di un'occasione si erano scagliate, viene spesso criticato proprio per le immagini delle operazioni di controllo e di pattugliamento da parte degli agenti di polizia locale pubblicate sulla pagina personale Facebook, come se fosse qualcosa di esecrabile o da nascondere.

Il sindaco, da sempre vicino agli uomini del comando di via Volontari del Sangue, si è visto contestare le immagini dei controlli effettuati dai poliziotti nei confronti di venditori abusivi.

"Bravo Sindaco, come ti senti dopo aver aizzato, fomentato, provocato queste ragionatissimi commenti?", lo aveva attaccato un'utente. "Hai fatto il tuo post quotidiano, hai alimentato la fame di queste notizie e adesso stai a guardare soddisfatto. Gran Sindaco, non c'è che dire".

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