Sono ufficialmente chiuse le indagini relative al delitto di Morazzone in cui il 31 dicembre 2021 Davide Paitoni, 40enne varesino, uccise con una coltellata alla gola il figlio Daniele, di 7 anni, salvo poi provare a occultare il cadavere nell'armadio. L'avvocato della difesa, Stefano Bruno, ha chiesto la perizia psichiatrica per dimostrare, tramite la consulenza di un esperto, i presunti distubi paranoidi e schizofrenici dell'assistito. L'uomo potrebbe essere processato in abbreviato, circostanza che impedirebbe alla ex moglie e al suocero di costituirsi parte civile.
Le accuse
Sono tre, in totale, i procedimenti penali contro il 40enne. Il primo, che si è discusso ieri mattina, riguarda le accuse di minacce e lesioni nei confronti del suocero e della ex moglie, nonché madre del piccolo Daniele, Silvia Gaggini. Si tratta di una denuncia antecedente al delitto, quando ormai i rapporti coniugali erano già incrinati. Il secondo procedimento, che sarà discusso il prossimo 13 luglio, fa riferimento all'aggressione nei confronti di un collega di Azzate: episodio per il quale Paitoni è accusato di tentato omicidio. L'ultimo, quello più grave, riguarda l'omicidio del figlio avvenuto la sera di San Silvestro dello scorso dicembre, a Mozzarone, in provincia di Varese. Nei giorni scorsi, come ben precisa Malpensa24.it, l'avvocato Bruno ha depositato una richiesta di perizia psichiatrica per valutare le condizioni psichiche del suo assistito.
L'omicidio
ll piccolo Daniele fu ucciso con un fendente alla gola. Dopo l'omicidio del figlio, Paitoni tentò di accoltellare anche la ex moglie. Secondo il pm che ordinò il fermo del 40enne con le ipotesi di reato per omicidio e tentato omicidio, Paitoni attuò "una ritorsione nei confronti dell'ex moglie" con la quale era in fase di separazione da circa un anno e mezzo. Dal 29 novembre (un mese prima del delitto) l'uomo era agli arresti domiciliari per aver aggredito un collega di lavoro. Inoltre, tra aprile e marzo del 2021, la moglie lo aveva denunciato per maltrattamenti e lesioni. Ciononostante, lo scorso 6 dicembre, il gip aveva autorizzato il 40enne a incontrare moglie e figlio. "L'ordinanza per i domiciliari è stata firmata avallando la misura richiesta dal magistrato, che l’ha motivata con il pericolo di inquinamento probatorio, non con la pericolosità sociale, e il giudice non può aggravare la richiesta del pm", aveva chiarito il presidente del tribunale di Varese.
La procura invece sosteneva di aver contestato al giudice delle indagini preliminari la pericolosità sociale di Paitoni. Al netto di tutti i risvolti della vicenda, per il gip Paitoni avrebbe agito con "freddezza criminale", mosso da sentimenti di profondo risentimento nei confronti della madre del bimbo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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