Si masturba vicino a ragazza: per il giudice non è violenza

Perché scatti una condanna per violenza sessuale deve essere abbastanza evidente il contatto fisico. E così il ragazzo non finisce dentro

Si masturba vicino a ragazza: per il giudice non è violenza

Perché scatti una condanna per violenza sessuale deve essere abbastanza evidente il contatto fisico. Se non c'è la prova che testimonia il contatto allora si tratta, ai fini processuali, di atti osceni. È questo il giudizio che il giudice Alessandra Cecchelli ha espresso respingendo la richiesta da pare del pm Andrea Paladino di una misura detentiva per un ragazzo di origini marocchine di 27 anni filmato dalle telecamere di sicureza di un pullman mentre si masturbava davanti ad una ragazza. A quanto pare la ragazza si sarebbe ritrovata anche una macchia di liquido seminale sulla gamba una volta fuori dal bus. Ed è su questo punto che il giudice, come riporta Repubblica, ha basato il suo verdetto respingendo la richiesta del pm: "La vittima riferisce di aver sentito del calore sulla coscia sinistra" dopo che lui è sceso dal tram.

"Se l'avesse toccata per masturbarsi certamente avrebbe avvertito sensazioni ben diverse dal mero calore". "Appare difficile perciò quantificare il gesto come violenza sessuale e non piuttosto come atto osceno" scrive il giudice. E adesso il caso farà discutere.

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