Si è risvegliato dopo tre mesi di coma e ha scoperto di essere accusato di omicidio volontario. Non solo, ma l'omicidio in questione sarebbe quello di sua sorella.
È la vicenda che ha sconvolto Casale, in provincia di Alessandria. Era una mattina di maggio quando Nino, 67 anni, aveva chiamato don Carlo Grattarola, chiedendogli di andare a casa sua per recuperare alcune carte: "La porta è aperta, lei entri". Ma, invece delle carte, il sacerdote aveva trovato Nino agonizzante sul divano e, nell'altra stanza, la sorella di 73 anni, cieca e invalida da anni, per la quale non c'era stato nulla da fare. Lui le aveva fatto bere dell'acido muriatico e poi ne aveva trangugiato un po', nel tentativo di suicidarsi. Era invece finito in coma.
L'uomo, a suo modo, aveva cercato aiuto: prima le confidenze con la vicina di casa, per quella situazione che stava diventando difficile da sostenere, poi la richiesta a don Carlo di accompagnarlo a casa quella mattina.
Ma il prete non si sentiva bene e gli aveva promesso che l'avrebbe raggiunto più tardi.Ora, dopo tre mesi di incoscienza, Nino si è risvegliato dal coma e ha appreso della morte della sorella, come riporta la Stampa. È accusato di omicidio volontario e nei prossimi giorni dovrà essere interrogato dal pm.
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