Sindaco grillino spegne wifi a scuola: "Pericoloso, lo dice internet"

Il primo cittadino di Borgofranco (Ivrea) contro le onde elettromagnetiche: "Forse sono pericolose, l’ho letto sul web. Applico il principio di precauzione"

Computer e Internet
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Ma il Movimento Cinque Stelle non era il partito (movimento, pardon) di internet, quello della generazione sempre connessa, quello del Blog di Grillo perennemente online? A quanto pare, non sempre. Livio Tola, sindaco di Borgofranco (Ivrea) e simpatizzante grillino, infatti, ha deciso di spegnere il wifi nelle scuole della sua città. Il motivo? Ha paura che le onde elettromagnetiche possano danneggiare la salute della gioventù di Borgofranco. E così ha spento la connessione veloce, d'accordo con la giunta, per tornare all'ormai obsoleto sistema Isdn.

Lasciamo da parte il fatto che il governo avrebbe approvato i finanziamenti, sorretti da fondi Ue, per ampliare il sistema informatico delle scuole. "Noi non siamo contrari alla tecnologia – racconta infatti il primo cittadino alla Stampa, che ha raccolto la storia -. La nostra è una scelta basata sul principio di precauzione". Precauzione. E Perché? "Non siamo in grado di dire con certezza - precisa Tola - se le onde elettromagnetiche siano dannose oppure no, abbiamo letto molte cose in proposito sul web e sappiamo che alcuni Comuni hanno già adottato questo provvedimento".

Ecco. Quello che stupisce, è che il sindaco grillino come fonte da cui ha fatto sorgere la sua decisione cita proprio quel generico web che ha tolto, di fatto, alle scuole. La direttrice didattica della scuola del paese, Alessandra Bongianino, è rimasta senza parole. Non ha commentato la decisione della giunta, ma ha dovuto spegnere i router.

Viene da chiedersi, peraltro, per quale motivo negare il wi-fi nelle scuole quando praticamente tutti gli altri edifici, anche pubblici, ne sono dotati. Ed è quello che ha fatto notare Fausto Francisca, ex sindaco ora all'opposizione, quando è scoppiata la polemica politica sul caso. Polemica sostenuta anche dalle evidenze scientifiche. La Stampa ha infatti contattato un ingegnere del politecnico di Torino, esperto in onde elettromagnetiche, Daniele Trinchero: "Un’apparecchiatura wi-fi a norma - ha detto - ha una potenza di trasmissione che oscilla fra i 30 e i 40 milliwatt. Un cellulare, ne raggiunge 300.

E se ce ne sono più di uno nella stanza le frequenze si sommano, mentre il passaggio dei dati con il wi-fi, oltre a non essere continuativo, non può mai superare la potenza massima".

Ma il sindaco grillino, invece di sentire un esperto, ha preferito affidarsi al web. Chissà se adesso deciderà di togliere anche i cellulari ai bambini.

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