Via le onorificenze a Tito. Il dittatore. Anche il Pd favorevole. Si astiene il Movimento Cinque Stelle. Clamoroso quello che è accaduto a San Donà di Piave, un comune in provincia di Venezia dove l’amministrazione a traino Pd ha tolto le onorificenze italiane al Maresciallo Tito.
L’ordine del giorno è stato presentato dal consigliere Simone Cereser, della lista civica che fa riferimento all’ex sindaco Francesca Zaccariotto. Nell’odg presentato a marzo scorso il consiglio comunale di San Donà di Piave “chiede al Governo Italiano di modificare la legge 178 del 1951 che regolamenta la concessione e revoca delle onorificenze, per permettere la cancellazione dei titoli di merito della Repubblica italiana anche a persone già decedute che in passato si sono macchiati di gravi crimini contro l’umanità, in particolare a Josip Broz Tito per i crimini perpetrati contro le popolazioni italiane in Istria, Venezia Giulia e Dalmazia”.
Un ordine del giorno discusso e approvato dal consiglio comunale che ha visto andare a braccetto Pd, Lega e Fratelli d’Italia. Un solo astenuto, come volevasi dimostrare, il grillino Elio Monegato poiché, come ha dichiarato alla stampa locale, si tratta di un’iniziativa già depositata in Camera e Senato e non intende partecipare a strumentalizzazioni di inutile retorica e sterili polemiche ideologiche.
Certo. Considerando il numero di morti e i crimini perpetrati da Tito, dovremmo forse celebrarlo o intitolargli le strade? Come per altro è già accaduto come ha dimostrato una nostra inchiesta del Giornale.it. Tante le reazioni. Come quella cieca di Rifondazione Comunista che contesta il Pd per aver votato con Fratelli d’Italia e Lega e dichiara inaccettabile la mozione che accomuna comunismo e nazismo.
Il sindaco di San Donà invece da noi contattato, Andrea Cereser, non intende rilasciare dichiarazioni, e si dice non interessato a certi argomenti, visto il periodo che stiamo vivendo.
Il consigliere Simone Cereser invece che ha presentato l’odg dice: “Siamo riusciti a trovare un documento condiviso con tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione che pone i partiti di fronte all’oggettività della storia condannando le foibe e ricordando che i regimi nazisti e comunisti hanno commesso omicidi di massa, genocidi e deportazioni. Il tempo del silenzio è finito e al dittatore comunista Tito vanno tolte le onorificenze date dal Presidente della Repubblica Saragat nel 1969. È vergognoso che ancor oggi Josip Broz Tito sia tra le figure meritevoli di onorificenza della Repubblica italiana”.
Il plauso arriva anche dall’ Unione degli Istriani: “Cari Amici, sempre dalla nostra Regione Madre un'altra bella notizia! A San Donà di Piave (Venezia) il Consiglio comunale ha votato giovedì scorso senza voti contrari, per l’esattezza con quelli a favore del Partito Democratico e con l’astensione del Movimento 5 Stelle, un ordine del giorno del consigliere di minoranza Simone Cereser (Fratelli d'Italia), che impegna il Comune a commemorare i Martiri delle Foibe e a sollecitare le massime istituzioni italiane alla revoca dell’onorificenza concessa nel 1969 al Maresciallo Tito. Lunga e dibattuta è stata la discussione del documento, e ci sono volute pure due sospensioni della seduta e diversi emendamenti per raggiungere un accordo sul testo, nella versione finale, alla quale, su iniziativa dello stesso Cereser, è stata aggiunta in premessa anche la risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre 2019 che equipara i crimini del nazismo a quelli del comunismo. Ci complimentiamo con il protagonista di questa bella iniziativa e lo ringraziamo per aver accolto il nostro appello affinché il Satrapo di Belgrado venga privato delle immeritate medaglie italiane”.
“Grande risultato raggiunto dall'amico Simone Cereser – commenta il Comitato 10 febbraio - Riuscire a far votare tutti i partiti, tranne un consigliere 5S, a favore del Ricordo non accade sempre, anzi”.
“Un plauso a tutti i consiglieri di tutte le forze politiche – dice il capogruppo Fdi in regione, Raffaele Speranzon - non solo per aver votato a favore della revoca dell’onorificenza al sanguinario dittatore comunista jugoslavo Tito
ma per aver esplicitamente riconosciuto che anche i regimi comunisti hanno commesso omicidi di massa, genocidi e deportazioni causando perdite di vite umane e di libertà di una portata inaudita nella storia dell’umanità”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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