Il "sistema" ora irrita le toghe: "Palamara dileggia la magistratura"

Magistratura indipendente chiede un rapido accertamento della veridicità dei fatti, mentre l'Anm respinge le accuse e parla di "affresco che reca un grave torto alla realtà"

Il "sistema" ora irrita le toghe: "Palamara dileggia la magistratura"

Continua a far discutere il contenuto de "Il Sistema", libro intervista a Luca Palamara scritto da Alessandro Sallusti. E lo fa soprattutto all'interno del mondo delle toghe, letteralmente in subbuglio a causa delle rivelazioni fatte dall'ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati.

A chiedere un "rapidissimo accertamento della veridicità dei fatti narrati" è, ad esempio, Magistratura Indipendente. "Da lunghi mesi assistiamo alla pubblicazione delle chat di Luca Palamara che coinvolgono direttamente soggetti a vario titolo impegnati nella vita associativa e nelle istituzioni consiliari", si legge nel comunicato ufficiale di Mi firmato dal segretario Paola D'ovidio e dal presidente Mariagrazia Arena, come riferisce AdnKronos.

"Larga parte della magistratura è totalmente estranea alle derive del sistema e assiste con sgomento alla rievocazione di episodi del tutto avulsi dalla quotidiana fatica del lavoro giudiziario, condotto con impegno assiduo, serietà e abnegazione al servizio dei cittadini", prosegue ancora la nota. "La pubblicazione del libro di Luca Palamara, 'Il sistema', prospetta ora nuovi inquietanti episodi, che chiamano direttamente in causa alte cariche istituzionali. I fatti in questione, se veri, determinano nuovo discredito e nuovo grave vulnus di credibilità della magistratura italiana".

Pesante il colpo inferto dalle rivelazioni dell'ex membro del Consiglio superiore della magistratura (Csm), che continuano ad avere forti ripercussioni in tutto l'ambiente delle toghe. Per questo motivo Magistratura indipendente chiede di chiarire le accuse e risalire alla realtà dei fatti il prima possibile. "Chiediamo con forza un rapidissimo accertamento della veridicità dei fatti narrati ed una loro rigorosa valutazione, da operarsi nel rispetto di ogni garanzia, da parte degli organi preposti (istituzionali ed associativi), nell'interesse dell'intera magistratura italiana e dei cittadini tutti", si legge alla conclusione del comunicato.

Il Sistema

L'attuale presidente dell'Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia si è scagliato contro il contenuto del libro-intervista che raccoglie la testimonianza di Luca Palamara."È un affresco che dileggia una Istituzione dello Stato, che reca un grave torto alla realtà, in cui i magistrati sono ancora e autenticamente un potere diffuso, non governabile e non orientabile da mediatori improvvisati". Il "non orientabile" in effetti stride con quanto riferito dall'ex membro del Csm anche durante gli interrogatori. Santalucia ha poi commentato i lunghi silenzi dell'Anm seguiti alle rivelazioni di Palamara:"Lo sconcerto è forte e solo lo sconcerto spiega quel silenzio dell'Anm che taluno ha voluto in questi giorni evidenziare".

Il presidente dell'associazione chiede una reazione forte. "Questo non è il tempo dei silenzi, che possano apparire ammissioni di colpe e riconoscimento di collusioni e compromissioni con il cosiddetto sistema", aggiunge Santalucia."È il tempo della reazione indignata contro chi, per comprensibile convenienza, non si immerge nella faticosa opera di distinguere i fatti e i comportamenti dei singoli ma cuce con suggestione narrativa tanti diversi episodi per tratteggiare con le fosche tinte del complotto l'esistenza di un "sistema" in cui la Magistratura si muoverebbe come un Corpo unitario, animato da convenienze faziose e interessi, appunto, corporativi".

"Il coraggio di tanti colleghi ci dà oggi la forza per ricostruire la credibilità della magistratura, duramente scossa dalle indagini che hanno portato a emersione un sistema diffuso di asservimento del governo autonomo a logiche di interessi di gruppo, che ha consentito anche condotte di assoluta gravità, alcune delle quali in precedenza mai verificatesi", ha invece dichiarato Giovanni Salvi, procuratore generale della Cassazione. All'interno della relazione scritta per inaugurare il nuovo anno giudiziario Salvi ha quindi aggiunto: "La reazione sanzionatoria è stata pronta ed efficace, come si vedrà tra breve. Essa però non può che essere parte di un impegno ben più vasto, nel quale la sanzione non sia che l'aspetto residuale".

Duro anche il commento del presidente della Corte d'Appello di Venezia, che ha inserito dei riferimenti alla vicenda nella sua relazione per l'apertura dell'Anno giudiziario. "Si pensa di risolvere ogni cosa con la riforma del sistema elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura e con l'espulsione del singolo, facendone un capro espiatorio. Così fingendo di ignorare che nessuna riforma elettorale può evitare accordi spartitori e consentire il successo a candidati che non siano sostenuti dall'apparto correntizio e che il potere del singolo trovava linfa in una rete ramificata di connivenze". Servono ben altri sistemi, secondo Ines Maria Luisa Marini: "Occorre, in ogni caso, circoscrivere la discrezionalità del Consiglio Superiore della Magistratura nelle nomine, privilegiando l'anzianità di servizio e l'esercizio effettivo dell'attività giurisdizionale rispetto a quella svolta fuori ruolo oppure in incarichi elettivi, anche istituzionali, perché questi ultimi presuppongono pur sempre l'indispensabile supporto delle correnti", conclude.

Intervistato a "Fatti e Misfatti", Luca Palamara ha spiegato:"Tanti magistrati mi hanno chiesto di raccontare la verità e spiegare come funzionasse

il meccanismo interno.Ho dato fastidio a qualcuno ma io ho fiducia nella giustizia", ha aggiunto l'ex magistrato, precisando che da parte sua non è in atto "nessuna delegittimazione della magistratura".

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