Oggi è il giorno più lungo dell'anno, ossia il solstizio d'estate: con la durata di 15 ore e 14 minuti, il Sole compirà il suo percorso nel cielo toccando il più punto più alto dall'orizzonte e impiegando il tempo maggiore. Da domani, paradossalmente, le giornate torneranno lentamente ad accorciarsi. L'Italia è un Paese che si estende in lunghezza per oltre mille chilometri, più si procede verso nord e più la giornata è lunga ma la durata media va dalle 5.37 del mattino, momento in cui è sorto, alle 20.51 orario in cui tramonterà. Oggi è il giorno per eccellenza anche del famoso "Sole di mezzanotte" al Circolo Polare Artico, con l'astro basso nel cielo che praticamente non tramonta mai. Oggi, però, l'attualità ci consegna anche un caldo fuori dal normale che fa discutere addetti ai lavori e non.
"Massima elevazione"
Al mezzogiorno dell'ora solare (in pratica all'una dell'ora legale che è vigore) "il Sole raggiunge il punto di massima elevazione sull'orizzonte", ha affermato Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope. Come accennato prima, la sua altezza dipenderà dalla latitudine: "a Roma al culmine arriva a circa 71 gradi e 30 primi, a Milano l'altezza massima è 68 gradi (3 gradi e 30 primi più basso rispetto a Roma), a Palermo invece supera i 75 gradi". Di conseguenza, la prossima notte sarà la più corta dell'anno. Oggi, quindi, è il primo giorno dell'estate astronomica nel nostro emisfero: il caldo di questi giorni e l'anticiclone africano dimostrano che la stagione estiva è già cominciata da un pezzo così come le schermaglie (spesso vere e proprie accuse) tra chi parla di riscaldamento globale certificato dalle attività dell'uomo e chi sostiene il contrario, e cioé che gli eventi climatici estremi hanno sempre fatto parte di un ciclo naturale dell'atmosfera e che l'uomo incide per l'1%.
"Serristi" e "negazionisti"
Il dibattito sull'argomento è molto acceso, soprattutto in questo periodo di caldo anomalo dovuto ai vari anticicloni africani Hannibal, Scipione e Caronte. Emblematico il caso della trasmissione "Carta Bianca" su Rai Tre di alcuni giorni fa dove il meteorologo Luca Mercalli ha abbandonato la trasmissione dopo una serie di dubbi rivolti al clima. "Ho letto che nel pieno Medioevo la temperatura era addirittura più calda di oggi", ha esordito la Berlinguer per affrontare l'argomento. A far spazientire l'esperto con il papillon ci ha pensato anche Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità, il quale ha affermato in faccia a Mercalli che "con la scusa della rivoluzione green ci saranno disastri, magari per le aziende. Il surriscaldamento globale esiste e non è detto che sia dovuto esclusivamente alle emissioni", si legge su Dagospia. A poco è servito l'intervento della Isoardi, schierata dalla parte del meteorologo, che ha fatto riferimento a una siccità mai vista in Piemonte con il Po in secca.
"Indicatori in peggioramento"
Prima di lasciare lo studio, Mercalli aveva affermato che stiamo vivendo un mese di giugno con "temperature da luglio. Abbiamo una siccità epocale nel bacino del Po e pochissima neve sulle Alpi. Ma la situazione non riguarda solo l’Italia. Tutti gli indicatori del cambiamento climatico sono in peggioramento". Come abbiamo visto sul Giornale.it, poi, la preoccupazione dei meteorologi italiani per l'ennesima ondata di calore è che, rispetto al passato, si tratta di una nuova normalità e non dell'eccezione, oltre al fatto che "valori superiori ai 35 gradi per 10-12 giorni consecutivi, come sta avvenendo a Milano e Roma e in altre città italiane, non si erano mai registrati". Qual è il punto del contendere?
I "negazionisti" dei cambiamenti climatici non negano apertamente che si stia andando incontro a un periodo più caldo e con fenomeni estremi (caldo record è estremo così come la grandine grande come palline da tennis), piuttosto che questo faccia parte del normale andamento climatico così come in passato si sono registrate anche le Peg (piccole ere glaciali) e faceva mediamente molto più freddo. Chi parla di "effetto serra", invece, sostiene in tutto e per tutto che sia l'uomo a causare, indirettamente, l'arrivo di Caronte e del caldo record in numerose zone del mondo.
Molti studi vanno in questa direzione, attribuendo all'uomo la causa primaria di questi cambiamenti, molti sostengono che non sia possibile che l'uomo, "da solo", abbia sconquassato così tanto il pianeta negli ultimi 40-50 anni. Chi avrà ragione? Fatevi avanti, il dibattito è aperto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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