La finta malattia, l'espianto del gusto, le torture. E Gypsy uccise la madre

Gypsy Rose Blanchard è in carcere per l'omicidio della madre Dee Dee che fin da piccola la convinse di essere gravemente malata

Abc via YouTube
Abc via YouTube

Per anni una madre abusa di una figlia. Le fa credere di essere gravemente malata, ne mina la salute a propria volta, sfrutta le occasioni che l’empatia delle persone genera. Ma dopo anni di abusi, fisici e psicologici, la figlia si ribella e chiede al fidanzato conosciuto su Internet di uccidere la madre. È la trama di una serie tv, “The Act”, che però è, con qualche licenza, ispirata a una storia completamente vera, quella di Dee Dee e Gypsy Rose Blanchard - nome che in alcuni casi si può trovare con la grafia Blancharde, dato che la madre a un certo punto cambiò il proprio cognome. Questa storia di cronaca nera racconta di una madre affetta da una presunta sindrome di Munchuausen per procura, un disturbo mentale che spinge chi ne è colpito a provocare mali e malattie in figli o nipoti per ottenere stima e crediti da parte della società.

Il rapporto tra madre e figlia

Dee Dee Blanchard era la madre single di Gypsy, dopo il divorzio dal padre della ragazza, Rod. Dee Dee era un’ex infermiera disoccupata che, secondo quando raccontava alle persone, si prendeva cura della figlia, nata in realtà nel 1991 e che la donna sosteneva essere eternamente bambina, affermando di aver perso tutti i suoi documenti durante l’uragano Katrina. Dopo l’uragano, le due si erano trasferite a Springfield nel Missouri, in una casa costruita per loro da Habitat for Humanity e munita di una rampa per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Rod le andava a trovare periodicamente e, sebbene trovasse che c’era qualcosa che non tornava, ha sempre elogiato la dedizione dell’ex moglie, come riporta la Abc. Rod pagava per il mantenimento di Gypsy, eppure Dee Dee riuscì a convincere diverse organizzazioni benefiche a fare donazioni. Gypsy Blanchard divenne presto una personalità conosciuta a livello locale, simbolo di una lotta contro gravi problemi di salute. Che però non esistevano. A 3 mesi, come riporta il Guardian, le fu diagnosticata un’apnea notturna e le fu data una macchina per la respirazione. A 7 anni, Dee Dee comunicò al resto della famiglia che la figlia era affetta da un disordine cromosomico e non avrebbe mai camminato.

Gypsy era costretta a vestirsi come una bambina, la madre le radeva la testa per mostrare che fosse perennemente in chemioterapia, la sottopose a diversi interventi chirurgici non necessari, come l’espianto delle papille gustative. Dee Dee iniettava nelle gengive di Gypsy degli anestetici affinché desse l’impressione di sbavare per convincere i medici all’espianto delle papille gustative: in tutto questo, a Gypsy Blanchard caddero i denti. Tra l’altro veniva alimentata con un sondino, per rafforzare l’idea che fosse gravemente malata.

Gypsy era inoltre costretta a farsi vedere in giro su una sedia a rotelle, affermando di essere affetta da diverse condizioni o patologie, alcune delle quali la ragazza sapeva di non avere: leucemia, distrofia muscolare, problemi alla vista e all'udito e convulsioni. La ragazza soffriva solo un po' di occhio pigro. Quando erano in pubblico, la madre le teneva sempre la mano, stringendogliela forte quando diceva qualcosa che lasciava intendere che Gypsy Blanchard fosse sana. Una volta, dopo che la giovane tentò la fuga, la tenne ammanettata al suo letto e appose dei campanelli alla porta della sua camera da letto.

L’omicidio

Gypsy Blanchard non era autorizzata ad andare su Internet, cosa però che riusciva a fare di nascosto quando Dee Dee dormiva. Su un sito di incontri per giovani cristiani conobbe un coetaneo, Nicholas Godejohn del Wisconsin, iniziando una relazione a distanza con lui, fino alla conoscenza biblica nei bagni nel cinema di un centro commerciale durante un evento per fan dei film Disney, in cui Gypsy era travestita da Cenerentola e Nicholas da Principe Azzurro. Gypsy Blanchard voleva essere una ragazza normale e innamorarsi, ma sua madre non glielo permetteva, accusandola di meretricio dopo aver scoperto la relazione.

Il 12 giugno 2015, Nicholas si appostò in casa loro e, dopo che Dee Dee andò a dormire, Gypsy aprì la porta della camera di sua madre e lasciò che lui la colpisse con un coltello. “Non è stato perché la odiavo. Era perché volevo scappare da lei. Onestamente pensavo che [Nicholas] avrebbe finito per non farlo”, ha raccontato Gypsy Blanchard alla Abc. Dopo l’omicidio Gypsy e Nicholas fecero l’amore nel letto della giovane, lui scrisse sul profilo di Dee Dee “Quella str… è morta” e i due ragazzi fuggirono insieme, ma furono scovati dalle telecamere di sicurezza di un Walmart. Gli inquirenti si erano messi sulle loro tracce risalendo dall’ip di quello status su Facebook, scritto affinché il cadavere fosse trovato e ne fosse data sepoltura.

L'ho sentita urlare una volta - ha spiegato Gypsy Blanchard in merito all'omicidio della madre - e poi sempre più forte come in un film dell'orrore. [Dee Dee] ha chiesto: ‘Chi c’è nella camera da letto?’. E ha chiamato il mio nome circa tre o quattro volte. E a quel punto, volevo andare così tanto ad aiutarla, ma avevo così paura di alzarmi. È come se il mio corpo non si muovesse. Poi il silenzio”.

Questo dopo che, a due giorni dall’omicidio, i vicini chiamarono la polizia, che entrò in casa e trovò Dee Dee morta e tutte le sedie a rotelle usate da Gypsy all’interno dell’abitazione, ipotizzando inizialmente un rapimento.

Gypsy e Nicholas erano diretti a casa di lui nel Wisconsin, luogo in cui avevano perfino spedito l’arma del delitto. “Tutto quello che posso sperare è che ovunque sia [Dee Dee], che mi ami ancora in qualche modo - ha detto ancora Gypsy Blanchard alla Abc - E voglio che sappia che mi dispiace. Mi dispiace tanto”.

La sentenza

Gypsy Blanchard è stata condannata a 10 anni di prigione a seguito di un patteggiamento nel 2017: detenuta nel Chillicothe Correctional Center del Missouri, a dicembre di quest’anno avrà un’udienza che potrebbe stabilire il suo rilascio in libertà vigilata. “Mi sento più libera in prigione, perché qui mi è consentito di vivere come una donna normale”, ha dichiarato nell’intervista alla Abc. Sui social network sono tantissimi i fan della giovane, che la sostengono a causa degli abusi subiti dalla madre. Nicholas è stato trovato invece colpevole di omicidio di primo grado e condannato all’ergastolo. "Io... ho fatto quello che ho fatto perché l'amavo. Volevo davvero una vita con lei, davvero”, ha dichiarato il giovane ergastolano.

Nella cultura di massa

Sebbene questi fatti siano accaduti in tempi relativamente recenti, i mass media hanno trattato la storia in diversi modi. Per esempio su essa sono stati girati alcuni documentari, come “Mommy Dead and Dearest” e “Gypsy's Revenge”. Nel 2019 è stata realizzata anche la serie “The Act”, visibile in Italia su Starzplay, in cui Dee Dee e Gypsy Blanchard sono interpretate rispettivamente da Patricia Arquette e Joey King.

Tuttavia tracce della vicenda delle donne Blanchard è riconoscibile nella serie satirica di Ryan Murphy “The Politician”. In una delle storyline figurano infatti i personaggi di Infinity (la figlia d’arte Zoey Deutch) e Dusty Jackson (Jessica Lange).

Dusty e Infinity sono nonna e nipote: Dusty soffre della sindrome di Munchuausen per procura e ha convinto la nipote di soffrire molte malattie tra cui un tumore: oltre a tenere la nipote legata a sé, Dusty ottiene denaro, viaggi e altri benefici donati da persone mosse a compassione per la storia di Infinity, il cui personaggio è stato ritratto in maniera visiva ma anche nel legame con il suo fidanzato segreto in maniera molto simile a Gypsy Blanchard.

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