Quel sospetto della Gismondo su Bill Gates: "Il suo ruolo..."

La microbiologa dell'ospedale Sacco, Maria Rita Gismondo, scrive una riflessione sul ruolo profetico di Bill Gates sulla pandemia e soprattutto nell'interesse per i vaccini. "Quali sono le sue competenze in ambito sanitario?"

Quel sospetto della Gismondo su Bill Gates: "Il suo ruolo..."

In tema di profezie, Bill Gates certamente se ne intende oppure è molto "sensibile" nel prevedere sventure prossime future. I più scaramantici faranno corna ma neanche un mese fa, come abbiamo scritto sul Giornale.it, alla faccia dei vaccini e della variante Omicron, il manager americano ha previsto che "questa pandemia" potrà generare "una variante del virus ancora più trasmissiva e ancora più fatale". Alla faccia dell'ottimismo e della Medicina. Non solo, ma anche in febbraio aveva previsto scenari foschi: "Avremo un’altra pandemia. Sarà un agente patogeno diverso la prossima volta". Perché il co-fondatore di Microsoft si è incaponito su quest'argomento? È la stessa domanda che si è fatta Maria Rita Gismondo, direttore di Microbiologia clinica e virologia dell'ospedale "Sacco" di Milano.

"Chi è Bill Gates?"

In un'articolo a sua firma pubblicato sul FattoQuotidiano, la Gismondo giustamente parte da una considerazione: in questi due anni di pandemia, quasi come fossero discorsi da bar, molti personaggi si sono accostati al mondo dei virus parlandone come fosse materia loro e "prevedendo" quale sarebbe stata l'evoluzione della variante Alfa piuttosto che Beta, Gamma e via dicendo. I personaggi in questione sono numerosi ma la microbiologa sottolinea soprattutto il ruolo di Gates, uno dei più chiacchierati. "Nel 2015, precedendo tutti, persino gli organismi internazionali, aveva preannunciato che presto ci sarebbe stata una pandemia. Gates auspica che si crei un team di esperti, gestito dall'Oms per individuare e prevenire future pandemie", scrive la microbiologa. A quel punto, fa anche calcoli che si riveleranno più o meno esatti: un miliardo di dollari il costo dell'operazione. Tutto questo cinque anni prima dell'arrivo del virus di Wuhan. "Veggente? Acuto osservatore? Chi è Bill Gates? È lecito chiedersi perché continui a essere interpellato e a fare dichiarazioni degne del portavoce di un'istituzione sanitaria internazionale", afferma.

"Qual è il suo ruolo sanitario?"

Possedere i miliardi ed essere un manager di successo riconosciuto in tutto il mondo non dà certamente il patentino di "tuttologia", soprattutto da un personaggio che proviene da un campo totalmente opposto, quello informatico, che nulla ha a che fare con agenti patogeni e Rna messaggero. Ma tant'é: la voglia di dire sempre e comunque la propria spesso e volentieri prende il sopravvento. "In che ruolo parla? - incalza la Gismondo - William Henry Gates III è un imprenditore, programmatore, informatico e filantropo statunitense, meglio conosciuto come il principale fondatore di Microsoft. Quali competenze in ambito di sanità internazionale può vantare?" La riflessione è più che giustificata.

Le informazioni secretate

Non è tutto oro quello che luccica, verrebbe da pensare: Gates e la moglie possiedono la Fondazione che porta il loro nome e tramite la quale, per esempio, hanno collaborato con il Wellcome Trust britannico donando 300 milioni di dollari alla "Coalition for Epidemic Preparedness Innovations" (Cepi), un programma per inviare i vaccini ai Paesi più poveri del mondo. Tutto bellissimo, ma qual è l'altro prezzo? "Qualcuno, ma fa parte dello stuolo dei 'cattivi', sostiene che sono proprio le sue possibilità economiche a concedergli accesso a informazioni negate ai più, che proprio grazie alla sua 'magnanimità' può muoversi senza problemi all'interno dell'Oms, come fosse casa sua". Ecco il sospetto della Gismondo: è un "do ut des", io dono e ti aiuto ma in cambio voglio sapere, logica che non fa una piega nel mondo dei super ricchi.

"Il sistema non va"

Però, i cosiddetti complottisti gli attribuiscono fatti "gravissimi" non meglio precisati, soprattutto sui vaccini che, come abbiamo visto, è un argomento per lui di grande interesse. "Un uomo così ricco è dentro un vaccino come dentro una lattina di pelati. I suoi interessi sono ovunque", aggiunge l'esperta.

Quello che è sbagliato, a suo dire, anzi "inquietante", è che "possa esercitare, senza competenze, un potere così importante in ambito strategico-sanitario. Sarà senz'altro il più disinteressato filantropo, ma il sistema non va", conclude.

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