In Italia i numeri dell'epidemia di Covid-19 restano relativamente alti. In base all'aggiornamento quotidiano del ministero della Salute emerge che i nuovi casi sono stati 60.191 nella giornata di ieri. Un balzo notevole dai 22.083 del giorno precedente ma che deve essere comunque rapportato anche alla crescita dei test effettuati che sono passati da 188.274 a 531.194, fra molecolari e antigenici rapidi. L'indice di contagio Rt è tornato a salire. Dopo circa un mese di valori relativamente bassi, si è riavvicinato ad 1.
Ma i numeri non fanno particolare paura. "Si sta registrando un lieve aumento dei contagi, non solo in Italia" ma anche in altri Paesi europei ha spiegato a "Mattino 5" il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. Quest’ultimo ha evidenziato che tale incremento "non è però significativo finché non si vede un aumento dei ricoveri, che per ora non c'è". In effetti, sempre in base ai dati diffusi dal ministero della Salute, i ricoveri nelle terapie intensive nella giornata di ieri sono stati 592, 18 in meno in un giorno nel saldo tra entrate e uscite, e gli ingressi giornalieri sono stati 50. Nei reparti ordinari sono stati 8.776, ossia 213 in meno in un giorno.
Secondo Sileri, l’incremento dei casi di contagio "è verosimilmente dovuto alle sottovarianti di Omicron, di cui una è più diffusiva di Omicron stessa". Già ieri dalle analisi del Ceinge-Biotecnologie avanzate, basate sui dati della banca internazionale Gisaid, era emerso che attualmente sono tre le "sorelle" della variante Omicron (B.1.1.529) del virus SarsCoV2 attualmente in circolazione in Italia. Nel nostro Paese, tra l’altro, non si rileva più la presenza della Delta né di varianti diverse dalla Omicron.
Quest'ultima rappresenta ormai la totalità del virus circolante nel nostro Paese ma la sua prima versione, la BA.1 sta diminuendo per l'incalzare della BA.1.1, presente per il 36%, e della BA.2, pari al 5%. Una terza sottovariante, la BA.3, è al momento molto poco presente.
Per il sottosegretario alla Salute l’aumento dei casi di contagio si verifica "soprattutto" tra persone non vaccinate e "in tutte le fasce di età, prevalentemente adolescenziali". Eppure vi è un dato positivo. Sileri ha sottolineato che la maggior circolazione "non si traduce in aumento di ricoveri, quindi la situazione è francamente sotto controllo".
Nel corso del suo intervento, il sottosegretario alla Salute ha parlato anche del Green pass, il tanto discusso certificato necessario per poter svolgere numerose attività. Su questo tema, che sta dividendo l’opinione pubblica ed il mondo della politica, Sileri ha annunciato novità: "Il Green pass rafforzato per il lavoro credo andrà rivisto, anche molto presto". Il sottosegretario ha ricordato che il Green pass "non sarà per sempre" quindi "a un certo punto dovrà terminare, rimarrà una vaccinazione, spero non obbligatoria".
Ma quello relativo al certificato non sarebbe l’unico cambiamento. Lo stesso Sileri ha rassicurato sul fatto che anche la distanza di sicurezza "andrà tolta fra le prime cose". Un passo di non poco conto. Perché togliere la distanza significa anche "rivedere tutti i protocolli di palestre, piscine, studi televisivi.
Poi penseremo a togliere anche la mascherina al chiuso e rimodulare gli isolamenti per i positivi asintomatici". Insomma, serve ancora un po’ di tempo prima di dire addio all'incubo Covid ma il ritorno alla normalità si avvicina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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