"Spacca la testa al Duce", lite Mussolini-sindaco Pd: 'Chieda scusa'

Alessandra Mussolini in Comune a Macerata dopo il gioco choc col fantoccio del Duce. Scontro col sindaco Pd: "Chieda scusa"

"Spacca la testa al Duce", lite Mussolini-sindaco Pd: 'Chieda scusa'

"Lei non deve urlare. Chieda scusa alla famiglia Mussolini". La nipote del Duce, Alessandra Mussolini, non ha fatto passare molto tempo e si è recata immediatamente a Macerata, la città dove - durante le celebrazioni per il 25 aprile - i centri sociali hanno messo in scena il gioco choc in cui i bambini potevano spaccare la testa ad un fantoccio del capo del fascismo appeso a testa in giù come a piazzale Loreto.

L'europarlamentare di Forza Italia si era subito detta sconcertata da quanto visto in piazza Cesare Battisti. "Quando ho visto le foto e gli articoli non ci volevo credere - aveva detto - Non avrei mai pensato si potesse arrivare a tanto". E aveva annunciato la sua discesa a Macerata: "Verrò a titolo personale, e non in quanto rappresentante di Forza Italia, perché voglio dire quello che penso di questa storia. Fare certi gesti, per di più davanti ai bambini, è una cosa talmente brutta e odiosa, che denota una grande mancanza di rispetto, che non si poteva tacere".

E così è stato. In mattinata l'europarlamentare si è presentata negli uffici comunali e ha avuto un duro battibecco con il sindaco dem Romano Carancini. I due sono finiti faccia a faccia a favor di telecamere (guarda il video di Picchio News).

"Lei ha chiesto un incontro privato", dice il sindaco Pd alla Mussolini. Che ribatte: "Lei non ha chiesto scusa. Adesso andrete al governo e farete quello che volete. Voi siete rovinati con questo povero sindaco". In un secondo video si vede un altro duro scontro: "Lei non mi deve urlare in faccia", attacca l'europarlamentare di Fi. "Tenga giù il dito", s'inalbera Carancini.

Alla Mussolini non basta il comunicato rilasciato dall'amministrazione cittadina in cui, ricorda il sindaco, "ho condannato esplicitamente quell'ignobile gesto". "Lei deve chiedere scusa alla famiglia Mussolini qui, davanti a me e ai miei colleghi", è la richiesta della nipote del Duce. "Io sono qui perché ho vistolo scempio che avete fatto con il fantoccio di mio nonno Benito Mussolini a testa in giù davanti ai bambini che lo prendevano a bastonate.

Lei deve chiedere scusa alla città di Macerata e alla famiglia Mussolini. È un atto osceno in una città che ha vissuto fatti gravissimi: io non ho voluto fare un'azione dimostrativa in onore di Pamela. Lei vuole ritirare le deleghe all'assessore che ha fatto dei post a favore?" (guarda il video).

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