Gli spagnoli salvano i migranti e vogliono "dirottarli" in Italia

Un peschereccio spagnolo salva 12 migranti. I libici: "La Spagna si intromette". E Madrid accusa Roma e La Valletta

Gli spagnoli salvano i migranti e vogliono "dirottarli" in Italia

Un altro caso diplomatico legato ai salvataggi in mare dei migranti potrebbe creare non pochi problemi a Spagna, Italia e Malta. Questa volta è il governo di Madrid che punta il dito contro Roma e La Valletta. In sostanza il governo spagnolo accusa l'Italia di aver rifiutato lo sbraco di 12 migranti in uno dei nostri porti. La stessa accusa è stata mossa contro Malta. Ma i fatti di quanto accaduto sabato a largo delle coste della Libia sono abbastanza chiari. Una imbarcazione con 12 persone a bordo sarebbe stata soccorsa da un peschereccio spagnolo. Ma in realtà sul luogo del naufragio era già arrivata la Guardia Costiera libica. I migranti dopo essersi tuffati in mare a nuoto hanno raggiunto il peschereccio spagnolo. L'equipaggio dell'imbarcazione iberica ha così tratto in salvo i 12 migranti. La Guardia costiera libica, che era intervenuta sul luogo per le operazioni di soccorso, si è rifiutata da ricevere i migranti soccorsi dall’imbarcazione spagnola perchè "questa si è intromessa nell’operazione".

Il governo spagnolo a questo punto avrebbe contatattato Roma e La Valletta per lo sbarco, ricevendo "picche". Da qui l'accusa del ministro degli Esteri di Madrid, Josep Borrell che ha accusato Malta e l'Italia di tenere i porti chiusi. La Guardia Costiera libica intanto ha fatto sapere che Durante l’operazione di salvataggio, un peschereccio spagnolo ha avvicinato la scena e ha attirato i migranti che si sono gettati in acqua, causando il caos. Più di 10 migranti sono saltati in acqua e hanno nuotato verso il peschereccio spagnolo".

Insomma per i libici l'intervento degli spagnoli ha di fatto creato problemi nelle operazioni di slavataggio. Madrid avrebbe anche crecato di riportare i migranti in Libia, ma la Guardia Costiera ha esortato l’ambasciata spagnola a seguire le vie diplomatiche contattando il governo libico.

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