Ha ricevuto una condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione per l'accusa di omicidio colposo il custode di 69 anni che nel dicembre del 2019 esplose alcuni colpi di pistola nel tentativo di mettere in fuga un gruppo di malvimenti, ferendo a morte un 21enne originario della Romania.
La vicenda, come ricostruito dagli inquirenti, si verificò nella notte fra il 4 ed il 5 dicembre 2019, quando Stefano Natalini, custode presso Villa Gessa a Bazzano in Valsamoggia (Bologna), avvertì alcuni rumori sospetti nei pressi della residenza storica, sita in via Ghiarino. L'uomo si trovava insieme alla consorte quando i ladri tentarono di introdursi nel fienile, e successivamente all'interno dell'abitazione dove viveva la coppia. Compreso di avere a che fare con una banda di malviventi, si affacciò ad una piccola finestra del bagno e sparò 5 colpi di pistola, un revolver calibro 38 detenuto legalmente. Uno dei proiettili colpì Georgian Ene, romeno di Lanca. Ferito all'altezza del torace, lo straniero morì sul colpo.
Nessuna notizia in merito ai complici del 21enne, messi in fuga dagli spari. Nonostante gli sforzi delle autorità locali, arrivate anche a collaborare con la polizia romena, non si conosce ancora l'identità degli altri membri della banda.
Inizialmente imputato per il reato di omicidio preterintenzionale, Stefano Natalini è stato poi accusato di omicidio colposo dopo l'esito di una consulenza balistica effettuata dalla procura. Nei suoi confronti il pubblico ministero Manuela Cavallo ha chiesto anche un'aggravante per il fatto di aver sparato prevedendo il rischio di poter colpire qualcuno.
Questa mattina la sentenza dopo il processo tramite rito abbreviato. Domenico Truppa, gup del tribunale di Bologna, ha condannato il 69enne ad un anno e quattro mesi con sospensione condizionale della pena. L'accusa aveva invece chiesto 2 anni. Oltre alla reclusione, Natalini è condannato anche pagare una provvisionale di 10mila euro. Dovranno ora trascorrere 90 giorni prima che vengano messe a disposizione le motivazioni del giudice. Interrogato sulla vicenda, l'avvocato Giovanni Donati, che rappresenta il custode, ha già affermeto la propria intenzione di ricorrere in appello.
Parlando del giovane romeno rimasto ucciso, la scorsa estate il legale aveva dichiarato, come riportato da Bolognaindiretta:"Pare che facessero parte di una banda criminale attiva in tutta l’Europa con persone con precedenti per tentato omicidio. Pare che la stessa vittima avesse precedenti nel suo Paese una condanna per rapina in Spagna e chiederemo al pm che questo venga acquisito".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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