Spara e uccide il ladro in azienda: indagato. Aveva subito 38 furti

L'uomo dorme in azienda dopo i 38 furti subiti in pochi anni. I vetri rotti dai banditi lo hanno svegliato, poi gli spari diretti alle gambe

Spara e uccide il ladro in azienda: indagato. Aveva subito 38 furti

Non ne poteva più. Era "esasperato", stanco, "terrorizzato". Un calvario che va avanti da quattro anni e che lo costringe a dormire nella sua azienda. Di furti ne aveva già subiti 38 quando stanotte i ladri sono tornati a fargli visita. Ha sentito i vetri della finestra andare in frantumi. Si è alzato dal letto stipato nell'ufficio dell'officina da gommista. Ha impugnato la Glock semiautomatica e ha colto i due banditi in flagrante. Ha aperto il fuoco una, due, cinque volte. Ha mirato alle gambe, forse nella speranza di ferire senza uccidere, ma un proiettile ha raggiunto l'arteria femorale di uno dei banditi. Ammazzandolo.

Siamo a Monte San Savino, bellissima frazione tra le colline dell'Aretino. Fredy Pacini, gommista di 57 anni, l'ultima effrazione l'aveva subita a marzo. Ha calcolato che, solo dal 2014, i malviventi gli hanno portato via beni e denaro per un valore di circa 200mila euro. Voleva solo difendere il suo lavoro, la sua proprietà. Una battaglia che, forse, si chiude nel peggiore dei modi e che ora lo costringerà a difendersi in Tribunale.

Nelle immagini mandate in onda da Teletruria si vedono il letto e il divano nell'ufficio sul soppalco del capannone. "Dal 2014 - raccontava - vivo qui dentro per tutelare quello che sto facendo e quello che non voglio mi venga portato via". Non ne poteva più, Pacini. "Sono davvero esasperato - ripeteva - Vivo un incubo da quattro anni. Nel 2014 ho subito sette furti e ho deciso di traslocare. Ho una casa in paese, a Monte San Savino, dove vive il resto della mia famiglia. Ma io vivo praticamente dentro al negozio, per il terrore dei ladri. La mia vita è stata stravolta: non esistono ferie, non ci sono vacanze. Ed è dura tanto per me, quanto per i miei familiari".

Ascoltato dal pm di Arezzo Andrea Caludiani, il 57enne ha spiegato che era nel pieno del sonno quando è stato svegliato dal rumore dei vetri di una finestra infranta con un piccone. Spaventato, ha visto i due "soggetti dal volto travistato" e ha sparato d'istinto centrando un 29enne moldavo. I colpi sono partiti dal soppalco, dove Fredy dorme solitamente, ed erano diretti verso il magazzino. I proiettili hanno raggiunto il bandito agli arti inferiori e centrato l'arteria femorale. Di bozzoli ne sarebbero stati trovati cinque: tre sarebbero finiti sul muro e due avrebbero colpito il ladro. Il 29enne avrebbe cercato di fuggire nonstante le ferite, ma poi si è accasciato a terra. Vitalie Tonjoc è morto in ambulanza.

Ora è partita la caccia al complice. Gli investigatori stanno controllando le telecamere di sicurezza per accelerare le ricerche. Intanto, il gommista è finito sotto indagine.

"Il fascicolo serve anche per accertare se si versi in un caso di legittima difesa - ha detto procuratore di Arezzo, Roberto Rossi - Lo potremo accertare solo dopo aver fatto le indagini". Dalla parte di Pacini, intanto, si è subito schierato il ministro Salvini: "A lui va la mia solidarietà: conti su di noi".

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