I gruppi Whatsapp in cui gli chiedevano di obbedire ai suoi "padroni". Le minacce quando non portava a termine i suoi compiti. E infine i colpi con una pistola a pallini nelle gambe, fino alla minaccia: "Ora ce lo fumiamo". Il 5 febbraio comincerà il processo ai bulli di una scuola esclusiva di Genova.
Per seguire i corsi dell'istituto, le famiglie sborsano rette tra i 7 e i 10mila euro annui. Eppure in questa scuola di alto profilo si verificavano episodi raccapriccianti. Gli inquirenti del capoluogo ligure hanno raccolto circa 100mila messaggi da varie chat e gruppi, che provavano i continui episodi di bullismo messi in atto da studenti - minorenni all'epoca dei fatti - ai danni di un compagno.
Come scrive La Stampa, i fatti sono accaduti a partire dalla fine del 2016. "La mia lista: comprami un panino al prosciutto e formaggio, giocami la schedina e vienimi a prendere", scrive uno dei bulli alla vittima. Poi gli insulti e le minacce, fino alla notte di Capodanno trascorsa fuori Genova in cui la gang, secondo quanto scrive il pm, avrebbe "deriso, picchiato e umiliato il ragazzo, fatto uscire in piena notte, nudo, in mezzo alla neve, irriso da tutti senza che nessuno si preoccupi di soccorrerlo o mostrare un minimo di pietà. E, alla fine, viene esposto come un trofeo per le foto di rito".
Sconvolge la violenza degli aggressori.
Scrivono ancora gli inquirenti: "Colpiscono il cinismo e il sadismo del gruppo, che mai muove a pietà". La vittima avrebbe anche manifestato intenzioni suicide, a causa dei continui maltrattamenti. Poi ha trovato la forza di denunciare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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