Spettacolo sull'esodo istriano, ancora minacce al regista: "Finirete dentro alle foibe"

Avevamo denunciato la persecuzione contro Luca Andreini, il giovanissimo regista teatrale autore di una pièce sull'esodo istriano. Tre settimane dopo, il calvario continua: lui però non molla e continua a lavorare allo spettacolo

Spettacolo sull'esodo istriano, ancora minacce al regista: "Finirete dentro alle foibe"

Non c'è pace per Luca Andreini e il suo spettacolo "Rumoroso silenzio", dedicato alla tragedia dell'esodo istriano.

Il regista bergamasco diciottenne minacciato di morte per aver deciso di dedicare lo spettacolo teatrale della compagnia che dirige al dramma delle foibe prosegue nel suo calvario. Il Giornale.it aveva raccontato la sua storia, i lettori avevano avuto modo di apprezzarne il coraggio.

Tra fine settembre c'erano state le scritte sotto casa, i bigliettini sulla porta e la mappa della tournèe in programma per il prossimo anno cerchiata con delle svastiche. Luca non aveva mollato, aveva sfidato pacificamente i propri persecutori, annunciando che lo spettacolo sarebbe andato avanti.

Dopo qualche giorno di tregua, però, le minacce sono andate avanti nonostante le indagini della Digos. Questa volta è stato alzato il tiro e nei giorni scorsi sotto casa di Luca sono state piazzate addirittura degli ordigni esplosivi.

Chiarissimi i messaggi minatorii: "Chi invade il nostro territorio viene perseguitato fin quando non molla. Partendo da Seriate quello che non avete capito con il vostro rumoroso silenzio e il c...o di lavoro che fate è che nelle foibe ci finirete voi".

La reazione di Andreini è, ancora una volta, ferma. Il regista sceglie di replicare insieme a tutta la compagnia, che si è schierata compatta con lui in segno di solidarietà: "Chiediamo a tutti di continuare, è necessario per poter proseguire sereni. Abbiamo solo da lavorare, portare avanti un lavoro in grande stile a cui teniamo particolarmente: non possiamo più parlare troppo di questa vicenda, ma faremo parlare lo spettacolo".

Raggiunto telefonicamente da ilGiornale.it, Andreini ribadisce la linea: "La paura c'è, ma la miglior risposta è quella di andare in scena: 'Rumoroso silenzio' dev'essere uno spettacolo gentile. Non altro".

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