Spunta la petizione per stroncare la "rete omosessuale" nella Chiesa

Una petizione per chiedere alla Santa Sede di sanzionare in modo stringente coloro che compiono abusi. Ma nel testo ci si riferisce pure agli "atti omosessuali".

Spunta la petizione per stroncare la "rete omosessuale" nella Chiesa

Una petizione, rilanciata da vari quotidiani e blog, per chiedere alla Santa Sede di adottare misure stringenti e di riportare alla luce, tramite una rigida applicazione, un dettame, forse considerato desueto, presente nel diritto canonico.

Due sono gli ambiti individuati e chi promuove la sottoscrizione della raccolta firme sembra pensare che siano in qualche modo legati tra loro: abusi e "atti omosessuali". Il Vaticano e la Chiesa cattolica sono al lavoro per definire l'organizzazione del vertice di febbraio sugli abusi ai danni di minori e degli adulti vulnerabili, ma se per il Papa la radice del problema deve essere individuata nel "clericalismo", per gli ambienti vicini ai prelati conservatori, e per qualche cardinale, magari per l'americano Raymond Leo Burke e per il tedesco Walter Brandmueller, bisogna stroncare la "rete omosessuale" che avrebbe esteso la sua influenza nelle istituzioni ecclesiastiche.

Gli scandali emersi in questi mesi, insomma, avrebbero a che fare pure con la selezione dei consacrati, quella che avviene nei seminari, e con le loro tendenze. Era stato lo stesso Bergoglio, a dire il vero, a sottolineare per mezzo di un'intervista contenuta in un libro - intervista di un missionario, che tanto le persone che hanno dubbi sulla loro sessualità quanto coloro che presentano disturbi nevrotici non dovrebbero essere consacrate. Ma la stretta associazione tra omosessualità e abusi potrebbe non essere condivisa da Santa Marta. Questa stessa visione, invece,potrebbe essere supportata dal pensiero dell'ex prefetto della Congregazione per la Dottrina delle Fede: il cardinale Mueller, di recente, ha dichiarato che il "clericalismo" ha poco a che fare con gli scandali a sfondo sessuale.

Non sarebbe la prima volta che si sente parlare di "lobby gay", ma i quotidiani online che stanno sostenendo l'iniziativa di una petizione, finalizzata alla richiesta, molto diretta, di prendere in considerazione sanzioni sempre più efficaci e di ripristinare un condice del diritto canonico che in alcuni casi prevede la riduzione allo stato laicale, hanno specificato che il tutto nasce a causa di una "constatazione": "... c’è un tentativo di evitare di affrontare il problema alla base di gran parte degli abusi sessuali, ovvero l’omosessualità". Questo, per citare un caso, lo ha scritto Riccardo Cascioli su La Nuova Bussola Quotidiana. Il pontefice argentino, insomma, individuando nel "clericalismo" l'avversario da contrastare, avrebbe sbagliato.

A sostenere la petizione sono soprattutto enti laici, tra questi pure Voice of Family.

Il cardinale Walter Kasper, in una dichiarazione riportata ieri, ha asserito che i nemici del Santo Padre stanno tentando di far dimettere l'ex arcivescovo di Buenos Aires utilizzando la questione degli abusi. Questa operazione, per il porporato tedesco, costituisce un "abuso degli abusi". Nella petizione pubblicata in questi giorni, però, non è presente una richiesta di dimissioni, ma solo una proposta.

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