Svelato il mistero su Ata, lo "scheletro dell'alieno"

Le ricerche sul Dna di Ata, lo scheletro di 15 cm ritrovato in Cile, rivelano: non si tratta di un alieno, ma di una bambina con mutazioni genetiche

Svelato il mistero su Ata, lo "scheletro dell'alieno"

Su quello scheletro si erano create le più strane teorie. Un alieno venuto dallo spazio, pensavano in molti. E in effetti a guardare il fenotipo di Ata, così è stato ribattezzato lo scheletro ritrovato in Cile, non si può far a meno di pensare a E-T o gli altri alieni della letteratura fantascientifica. La scienza, però, ha risolto il dilemma: quella figura di 15 cm, il cranio allungato e solo 10 paia di costole non viene da un altro pianeta. Si tratta di un feto umano, probabilmente morto appena dopo la nascita, affetto da un elevato numero di malformazioni e anomalie genetiche.

Ata risale a soli 40 anni fa. Quando venne ritrovato in una borsa di pelle dietro ad una chiesa finì nel mercato nero dei reperti archeologici. Poi se ne è interessato Garry Nolan, docente di microbiologia e immunologia a Stanford. La ricerca di Nolan è iniziata nel 2012 e oggi i risultati delle analisi sono stati pubblicati su Genome Research, una rivista che si occupa di genetica. A realizzare lo studio sono stati gli scienziati dell'Università di Stanford e quelli della California a San Francisco.

"Ho saputo di questo esemplare da un mio amico e sono riuscito ad averne una foto: è impossibile guardarlo e non pensare che sia interessante, è sensazionale", racconta Garry Nolan. "Per questo ho detto al mio amico, 'qualunque cosa sia, se ha un Dna, posso analizzarlo'". E il Dna Ata lo aveva eccome, essendo una femmina umana moderna, con un mix di marker dei nativi americani e degli europei, abitanti della zona dove è stato rinvenuto. "L'analisi è stata ancora più impegnativa, considerata la quantità molto limitata di informazioni sul campione - aggiunge Sanchita Bhattacharya, ricercatrice di bioinformatica all'Ucsf - e la mancanza di una storia familiare, che lo rende un caso unico".

In fondo basta guardare la foto. Dall'analisi del Dna di Ata sono state trovate rare mutazioni in sette geni, mutazioni che sono alla base di malattie come il nanismo, la scoliosi e altre anomalie muscolo-scheletriche.

Ora, dopo lo studio e altre ricerche che forse permetteranno alla scienza di fare passi avanti nella lotta ad alcune malattie come ossa fragili o invecchiamento osseo accelerato, Ata probabilmente tornerà lì dove è stata trovata. "Sappiamo che era una bambina, morta probabilmente prima o subito dopo il parto - conclude Nolan - Penso che dovrebbe tornare al suo Paese di origine ed essere sepolta secondo i costumi locali".

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