Taranto, quattro casi di malaria tra immigrati

Si tratta di braccianti marocchini ora ricoverati all'ospedale del capoluogo pugliese

Taranto, quattro casi di malaria tra immigrati

Altro che vaccino per il morbillo. Si affaccia di nuovo l'emergenza malaria e apre un nuovo fronte in campo sanitario. Che coinvolge gli immigrati. A Taranto, infatti, quattro braccianti originari del Marocco hanno contratto il virus e sono ricoverati in isolamento nel reparto infettivi dell'ospedale "Moscati".

Dopo le ipotesi di ieri sera, arriva dunque la conferma dalla Asl. I risultati delle analisi inviate a Bari hanno dato riscontro positivo. I quattro lavorano nelle campagne di Ginosa, centro situato nel versante occidentale della provincia di Taranto, ed hanno accusato gli inequivocabili sintomi della malattia. Sono stati trasportati prima all'ospedale di Castellaneta (l'ospedale più vicino a Ginosa), per poi essere trasferiti, come detto al "Moscati" di Taranto.

I quattro marocchini erano già stati sottoposti alle prime cure e alla profilassi del caso. Fonti Asl rilevano che non c'è alcun bisogno di trasferimento in centri specializzati perché la malaria è una patologia che può essere curata anche nell'ospedale di Taranto. D'altra parte, si osserva, casi del genere sono abbastanza frequenti nelle strutture che accolgono i migranti. A Taranto, c'è da un paio di anni circa un hotspot che accoglie centinaia di profughi. Questi sono i primi quattro casi di malaria, finora c'erano stati solo episodi di immigrati colpiti da scabbia.

Resta alta comunque l'allerta in tutta la provincia per evitare che possa diffondersi il virus che viene trasportato dalla zanzara anofele e che in questo pezzo d'Italia, fino a poco tempo fa, era molto diffuso con l'è stendersi di zone paludose bonificate nel '900.

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