A Taranto reperti archeologici venduti per strada. Come al mercato. I carabinieri hanno sequestrato il materiale, probabilmente frutto di una spoliazione effettuata dai tombaroli. L'uomo che si occupava della vendita, per sottrarsi al controllo, ha mandato in frantumi un vaso del V secolo avanti Cristo.
Si tratta di un 61enne pregiudicato tarantino, che è stato denunciato a piede libero. I militari, nel corso di un controllo sulle attività dei venditori ambulanti nel quartiere Borgo del capoluogo pugliese, hanno notato una bancarella che esponeva vari oggetti antichi, tra cui un vaso in ceramica a vernice nera, statuette fittili in terracotta e unguentari, oggetti archeologici di enorme valore, secondo quanto stabilito successivamente.
Nel corso dell'accertamento il venditore ambulante avvicinato dalle forze dell’ordine ha scaraventato a terra gli oggetti, frantumando un vaso che faceva parte di un corredo funerario. Il sequestro ripropone il fenomeno de furto dei reperti, molto dannoso in un territorio come quello ionico ricco di necropoli e tombe antiche puntualmente depredate.
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