Tasse e "pensioni congelate": le stangate dopo il referendum

Nel 2017 la pressione fiscale aumenterà. Lieviteranno anche Tari e bollette. Assegni al palo. Cosa ci aspetta dopo il 4 dicembre

Tasse e "pensioni congelate": le stangate dopo il referendum

"La riduzione delle tasse è un impegno sacrosanto". E ancora: "È un caposaldo del governo, non in ragione di un fumo ideologico". Matteo Renzi a parole le tasse le abbassa tutti i giorni e di fatto promette una riduzione della pressione fiscale per il 2017. Ma a volte i numeri non seguono le parole e raccontano proprio un'altra storia. I dati parlano chiaro: le tasse aumenteranno. E così nella nota di aggiornamento del Def il Ministero dell'economia non usa giri di parole: "Nel 2016 la pressione fiscale a legislazione vigente cala di 0,8 punti percentuali rispetto al 2015, collocandosi al 42,6 per cento. Nel 2017 presenta un lieve rialzo, di circa un decimo di punto percentuale di PIL, rimanendo poi costante al 42,7 per cento fino al 2019". Inoltre nelle tabelle del Ministero emrege come nel 2017 la pressione potrebbe arrivare anche al 42, 8 per cento. E a smontare le promesse di Renzi ci pensa anche Federconsumatori che segnala tasse e bollette in aumento nel corso del 2017. In particolare ad aumentare saranno la tassa sui rifiuti (Tari), del +1% e la bolletta dell’acqua del +6%. Un quadro questo che di fatto sconfessa le parole del premier e fa già tremare i contribuenti.

E a farne le spese saranno anche le partite Iva. Solo qualche giorno fa Confprofessioni Lazio aveva alzato il velo sulla "tassa occulta" che si abbatterà sulle imprese e sui professionisti: "Nel prossimo triennio i nuovi adempimenti introdotti dal dl fiscale peseranno 10 miliardi su imprese e professionisti'. Il carico medio dei nuovi adempimenti su imprese e professionisti si attesterà sui 480 euro annui nel 2017 e sui 720 a partire dal 2018''. A questo va aggiunto anche il "cogelamento" delle pensioni per il prossimo anno. Per il 2017 gli importi saranno uguali a quelli del 2016. Come ricorda Italia Oggi, l'importo del trattamento minimo per il prossimo anno sarà di 501,89 euro al mese. Per quanto riguarda l'assegno sociale, l'assegno dovrebbe restare pari a 448, 06 euro. Il decreto del ministero, che di fatto definisce la perequazione per gli assegni, fissa l'indice d'inflazione a zero.

Insomma subito dopo il referendum gli italiani dovranno fare i conti con una pressione fiscale in crescita e con gli assegni, nel caso dei pensionati, fermi al palo. Tutti punti su cui Renzi tace prima del 4 dicembre...

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