Il governo ha scelto di non cedere alle proteste dei manifestanti No Tav. Il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza, presieduto dal ministro dell'Interno Angelino Alfano, ha dato il via libera al dispiegamento di altri duecento militari in Val Susa, destinati a rafforzare la sorveglianza del cantiere dell'Alta velocità.
La decisione presa dal Comitato farà salire a 415 il totale complessivo dei soldati del contingente, che affiancano polizia e carabinieri. Già sul posto gli uomini del Quinto Reggimento alpini. A Torino arriverà anche un nuovo prefetto, Paola Basilone, ex vicecapo della Polizia. Domani incontrerà a Chiomonte i responsabili dei servizi di sicurezza delle forze dell’ordine.
I lavori al cantiere della Tav vanno avanti e proprio in questi giorni è stata collaudata la "talpa" che scaverà il tunnel. Al via ufficiale sono già previste nuove manifestazioni antagoniste. Valligiani e comitati contrari al collegamento tra Torino e Lione torneranno a protestare e non si escludono azioni di sabotaggio.
In serata, Alfano ha ribadito che "la Tav si farà. Delinquenti e bombaroli si rassegnino".
Poco prima un documento comparso online, firmato dal carcere da Alfredo Davanzo e Vincenzo Sisi, delle Nuove Br, chiedeva ai manifestanti di "compiere un altro salto in avanti, politico organizzativo, assumendone anche le conseguenze, o arretrare".
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