"Questo Papa mi toglie la 'vergogna' di dichiararmi cattolico". Gianni Vattimo non è il primo, pur provenendo da sinistra, a veder comparire sul proprio telefono un numero della Santa Sede, presumibilmente, rimandante a Bergoglio.
Il pontefice ha ricevuto una copia dell'ultimo libro del "filosofo del pensiero debole" e ha deciso così di alzare la cornetta per inoltrare una telefonata. L'argentino ha voluto ringraziare Vattimo. "Essere e dintorni", che è l'ultima fatica dell'ex parlamentare europeo del Partito Comunista Italiano, sarebbe finito nelle mani del Papa grazie a una persona conosciuta da entrambi.
A raccontare la vicenda e la conversazione intercorsa tra i due è stato Vatican Insider. L'intellettuale ha poi parlato del contenuto del colloquio con l'ex arcivescovo di Buenos Aires. "Il Papa - ha dichiarato al sito citato - è pur sempre il Papa, e poiché sono un credente e credo soprattutto nella Chiesa, è chiaro che aver parlato con lui mi ha profondamente colpito".
In tempi non sospetti, l'heideggeriano Vattimo aveva immaginato per Bergoglio un ruolo da leader politico: "Premesso che mi sono sempre definito un catto-comunista, io in Papa Francesco credo - aveva detto in un'intervista rilasciata alla Gazzetta di Reggio - . E arrivo a dire che il Papa dovrebbe fondare un’Internazionale comunista, anche se non sono sicuro che oggi avrebbe molto senso. La gente, in fondo, non ci crede più. Ma Papa Francesco ha dato segni chiari e tangibili di un cambiamento vero e per questo io voglio credergli".
L'argentino sarebbe il promotore della tanto decantata "riforma". Sulla cui reale esistenza si continua a discutere. Specie negli ambienti tradizionalisti. Certo è che la pastorale del pontefice regnante, come sottolineato più volte, è densa di critiche a un certo modo d'intendere il capitalismo. Due Congregazioni della Santa Sede hanno da poco pubblicato un documento all'interno del quale, tra le altre cose, viene proposto di tassare le transazioni offshore per abbattere il fenomeno della fame nel mondo. La finanza speculativa è finita nel "mirino" del Vaticano e nel vuoto di leader che sta caratterizzando la sinistra europea, il nome del pontefice della Chiesa cattolica viene fatto sempre più spesso. Anche da alcuni centri sociali.
Ecco, allora, che Martin Heidegger diverrebbe addirittura utile per attualizzare la teologia cattolica. Non sappiamo come la prenderebbe il tedesco, che è da tempo "sospettato" di "cattolicesimo nascosto", mentre viene da sempre bistrattato dalla sinistra neoliberal e libdem anche per il rapporto tra la sua filosofia e l'ideologia nazionalsocialista. Contoversia che, soprattutto dopo la pubblicazione dei "Quaderni neri", è tornata d'attualità. Ma la validità del pensiero di Heidegger per questo "rinnovamento" è una delle argomentazioni che Vattimo ha presentato al pontefice nel corso della telefonata.
In quest'epoca di capitalismo assoluto, insomma, il cattolicesimo, con Francesco, avrebbe smesso di essere un "peso".
"A volte mi si chiede - ha raccontato Vattimo a La Stampa - : "Ma come fai a credere in certe cose?". Con questo Papa non ho alcun imbarazzo a dire che ci credo". Un altro "guardiano della rivoluzione" per Bergoglio?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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