Tre anni di carcere e uno di misura di sicurezza con l'assegnazione a una "casa di cura e custodia", da scontare dopo la pena, sono stati inflitti dal gup di Milano, Ilaria De Magistris, a Mahmoud Jrad, il 23enne siriano, residente a Varese, accusato di terrorismo. Era stato fermato nell'agosto 2016 mentre, secondo l'accusa, stava organizzando un viaggio per raggiungere la Siria e unirsi alle milizie dell'organizzazione terroristica "Jabhat Al-Nusra", affiliata ad Al-Qaeda.
Il giudice ha accolto la richiesta di condanna del pm Enrico Pavone che, nella sua requisitoria, aveva chiesto tre anni di reclusione, al netto dello sconto per il rito abbreviato e per la seminfermità mentale stabilita da una perizia disposta dal giudice, dopo che il 23enne aveva manifestato segni di squilibrio psichico in prigione . A incastrare Jrad era stata un'inchiesta della procura di Genova che coinvolgeva anche altre persone, tra cui il fratello del siriano, tre imam e due cittadini marocchini che frequentavano moschee salafite.
Secondo quanto accertato, Jrad era già entrato clandestinamente in Siria nell'estate 2015, per poi trasferirsi a Genova nel settembre dello stesso anno, dopo essere stato allontanato da casa dai suoi genitori, che vivono a Varese, e che non accettavano il suo percorso di radicalizzazione.
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