Il Terzo Valico si deve fare: a dirlo, senza mezze misure, è il cardinale arcivescovo di Genova, monsignor Angelo Bagnasco.
Il porporato lo ha detto oggi in una cornice che, per certi versi è ancora più impegnativa delle parole che ha scelto per lanciare il proprio monito al governo: la galleria di Trasta, dove l'ex presidente dei vescovi italiani ha celebrato la Santa Messa in onore di Santa Barbara, patrona dei minatori.
Durante l'omelia, pronunciata all'interno dell'imbocco sud del cantiere di Fegino a Genova, il cardinale arcivescovo non ha usato certo eufemismi: "Il Terzo valico è un’opera importante, significativa e nazionale che andrà avanti perché il contrario sarebbe un suicidio per il Paese", ha scandito all'interno del cantiere. In galleria, questa mattina si sono visti il sindaco di Genova Marco Bucci e quello di Milano Beppe Sala, il governatore della Liguria Giovanni Toti e i vertici delle imprese costruttrici, Rfi, Cociv e Salini-Impregilo.
Tutti uniti, da destra a sinistra, per dire no a chi si oppone al cantiere che dovrebbe aprire un nuovo collegamento fra Genova e Milano, attualmente connesse da un'unica, obsoleta, linea ferroviaria.
Al momento il progetto del Terzo Valico è ancora ostaggio della famigerata "analisi costi-benefici" annunciata dal ministro M5s per le Infrastrutture Danilo Toninelli.
Quando si parla di grandi opere i grillini vanno spesso in difficoltà, costretti a tenere insieme le esigenze della base, che vorrebbe chiudere immediatamente tutti i cantieri e le richieste degli alleati di governo della Lega, a loro volta pressati da un elettorato che invece le grandi opere le chiede a gran voce.Alla platea di chi chiede la realizzazione dell'opera, da stamattina, si è unito incontrovertibilmente anche l'arcivescovo di Genova.
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