"Ti vengo a prendere e ti apro come un porco": così le minacce all'infermiere

La vittima, che lavora in un ospedale di Catania, per far fronte ai propri debiti si è rivolto ad un conoscente risultato poi essere il mandante dell'estorsione, si tratta di un impiegato di banca che ha fatto ricorso all'aiuto di un delinquente per intimorire la vittima, oggi si è chiuso il cerchio delle indagini dei carabinieri

"Ti vengo a prendere e ti apro come un porco": così le minacce all'infermiere

Si indebita e, per far fronte ai pagamenti, finisce nelle mani di due estorsori: un bancario e un delinquente. L’uomo ricorre all’aiuto dei carabinieri che, a fine estate, arrestano in flagranza di reato il delinquente, un 29enne del posto. Poi proseguono le investigazioni e, dopo qualche mese, si riesce a risalire al ruolo determinate del bancario al quale oggi è stato inviato un avviso di conclusione delle indagini. La spiacevole vicenda si è consumata a Catania e ha tenuto in continua apprensione un infermiere del luogo. La vittima, che esercita la propria professione dentro un ospedale del Capoluogo etneo, ha raccontato ai militari della stazione di piazza Verga, di essersi esposto a dei debiti bancari di non poco conto per far fronte a delle esigenze familiari. Poi, per diversi motivi, non è stato più in grado di farvi fronte, cadendo nella rete dei suoi estorsori.

L’uomo ha dichiarato di essere stato convocato dall’impiegato di banca, con il quale, a suo modi di pensare, era nato nel tempo un rapporto di carattere fiduciario. Il dipendente, in questo contesto, informava l’infermiere della sua disastrosa posizione nei confronti dell’istituto bancario. Allo stesso tempo però gli forniva una soluzione attraverso la propria disponibilità a coprire parte del debito con un prestito di 12 mila euro. La vittima avrebbe restituito le somme non appena fosse riuscita a vendere un immobile di sua proprietà. A titolo di garanzia dell’impegno che prendeva ha firmato due assegni in bianco, ciascuno di sei mila euro.

A partire da questo momento è iniziato il calvario dell’infermiere. L’uomo, non ha potuto adempiere l’impegno preso manifestando il proprio dispiacere all’impiegato di banca che, in tutta risposta, lo ha informato che avrebbe “girato” gli assegni ad altre persone per il recupero del credito e che non avrebbe più tenuto conto del loro rapporto.

Pochi giorni dopo nel telefonino della vittima sono iniziati ad arrivare una serie di sms pieni di minacce. I messaggi, inviati da un “delegato”, ovvero il 29ennne, avevano un contenuto piuttosto violento: “Ti vengo a prendere fino a casa e ti faccio male … ti rompo le corna … ti do la caccia, appena ti prendo ti scanno … ti faccio ricoverare dove lavori, ti apro come un porco”. In un’occasione queste parole sono state ascoltate in diretta dal comandante di stazione attraverso il vivavoce.

Dunque è stato messo in atto un piano per incastrare il delinquente. Sono state preparate e fotocopiate le banconote da 200 euro che l’infermiere avrebbe dovuto consegnare all’estorsore a titolo di acconto, nel corso di un appuntamento fissato nell’ufficio postale di via Etnea. Ed ecco che l’estorsore si è reso riconoscibile presentandosi all’incontro. Ha preso dalle mani dell’infermiere la busta contenente i soldi frutto dell’accordo e li ha messi nel proprio marsupio. Qui, i carabinieri, celati tra gli utenti, lo hanno bloccato e tratto in arresto.

L’uomo adesso è ai domiciliari. Nei mesi a seguire sono proseguite le indagini per risalire al “mandante” dell’estorsione, arrivando così al bancario. Oggi è stato quindi reso noto il frutto dell’indagine conclusa dai carabinieri.

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