"Mi hanno aggredita perché sono lesbica e mi vesto indossando abiti da uomo". Una ragazza di 15 anni è stata assalita all'uscita della stazione della metropolitana di Porta Nuova, a Torino. La giovane stessa ha sporto denuncia alle forze dell'ordine cittadine per quanto subito e parla di aggressione omofoba: "Sono stata presa a pugni da un passante perché ero vestita da uomo".
Il tutto è successo di prima mattina, quando la teenager stava andando alla fermata dell'autobus per raggiungere la scuola superiore. Si tratta dell'ultimo dei tanti casi di violenza contro omosessuali e lesbiche in Italia. L'ultimo registrato una manciata di giorni fa a Firenze dove – come raccolto dall'Arno – un giovane studente originario dell’Iram è stato picchiato, accusando la frattura del setto nasale. L'aggressione in pieno centro, dove il 26enne è stato accerchiato da più persone che lo hanno insultato e dunque menato, dopo essersi accertati della sua omosessualità.
LaRepubblica ha raccolto lo sfogo della madre della 15enne:"Prima che mia figlia arrivasse alla consapevolezza di essere lesbica, ad accettare la sua omosessualità, stava male. Quando, per la prima volta, ha accettato di avere una cotta per una ragazza, l'ho vista finalmente felice". La donna ripercorre l’accaduto e spiega: "Un uomo sui venticinque-trent'anni le ha tirato un pugno in volto e sul costato. L'ha insultata dicendola che era una femmina e non doveva andare in giro conciata come un uomo". Quindi, il genitore conclude: "Sin da piccola, mia figlia è stata vittima di bullismo perché troppo mascolina. E questa cosa l'ha distrutta; ai genitori che vivono la mia stessa situazione consiglio di stare vicino ai propri figli, di ascoltarli e di avere il coraggio di affidarsi a chi ha gli strumenti giusti e può dare il supporto psicologico adeguato".
La 15enne vittima dell’aggressione ha raccontato quanto subito in un'intervista all'agenzia Pressenza, ripercorrendo quei momenti di paura.
Marco Giusta, assessore ai Diritti del Comune di Torino, nonché ex presidente dell'Arcigay torinese, ha condannato duramente l'episodio: "L'unica vera soluzione è una legge nazionale, che garantisca non solo la persecuzione del reato, ma crei una trasformazione culturale diffusa, a iniziare dalle scuole. L'indifferenza è a volte più spaventosa della violenza stessa".
È arrivata totale solidarietà da parte di Riccardo Zucaro, attuale presidente dell'Arcigay cittadino: "Non è il primo caso di violenza a sfondo lesbofobico di quest'anno in città. La mia, la nostra piena solidarietà alla giovane".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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