Torino, un aperitivo per aiutare una coppia di donne ad avere un bimbo

Anita e Rita stanno insieme da 13 anni e a giugno 2017 hanno celebrato la loro unione civile. "La loro lista nozza" è stata la richiesta ad amici e parenti di sostenere il loro sogno di avere un bambino

Torino, un aperitivo per aiutare una coppia di donne ad avere un bimbo

L'ultima idea per sostenere una coppia gay che vuole avere figli con la fecondazione eterologa? Uno spritz. Sabato 22 a Torino al Circolo Maurice ci sarà infatti un aperitivo "speciale". Niente special guest o particolari degustazioni di cibo o bevande, la specialità risiede nella finalità dell'aperitivo stesso: raccogliere dei fondi destinati a sostenere le spese per la fecondazione assistita di una coppia di donne di Torino.

Anita e Rita stanno insieme da 13 anni e a giugno 2017 hanno celebrato la loro unione civile. "La loro lista nozza", come loro ironicamente l'hanno definita, è stata la richiesta ad amici e parenti di sostenere il loro sogno di avere un bambino. La fecondazione, settimo tentativo, è stata fatta a Barcellona nel mese di settembre, ma non è andata bene.

Nonostante gli insuccessi alle spalle e un po' di titubanza nel perseverare ancora, le due donne, sostenute da un gruppo di amici, hanno deciso di riprovarci. Avendo però esaurito tutte le loro risorse finanziarie, hanno trovato la soluzione nell'aperitivo destinato alla raccolta fondi: "Abbiamo accettato che venisse organizzato questo evento per noi, ma anche per dare un segnale politico contro la discriminazione che crea la legge sulla fecondazione assistita nel momento in cui esclude le coppie omosessuali da questo diritto", hanno dichiarato a La Repubblica.

Questo probabilmente sarà l'ultimo tentativo: "Io ho 40 anni, la mia compagna 43. (...) L'età inizia a pesare nelle possibilità di riuscita", ha dichiarato Alice. Oltre all'orologio biologico, ormai anche economicamente la coppia non ce la fa più: tra terapie di preparazione e inseminazione si può arrivare a spendere fino a settemila euro:"Noi siamo due impiegate, una con il contratto part time. Abbiamo speso tutti i nostri risparmi, da anni non facciamo più vacanze per mettere da parte quello che riusciamo per il nostro sogno e adesso non abbiamo la possibilità di fare un altro tentativo".

"Se fosse possibile accedere alle adozioni non saremmo certo arrivate a questo punto - spiegano - Forse avremmo ugualmente fatto il primo tentativo di portare avanti una gravidanza, ma non ci saremmo assolutamente intestardite su questa strada".

A sostenere l'iniziativa dell'aperitivo di autofinanziamento è stato anche il coordinamento Torino Pride che ha così commentato:"La fecondazione eterologa in Italia è vietata per le coppie lesbiche e per le donne single, in un’ottica di palese odiosa discriminazione. Ciò che non è vietato in Italia sono le cure preliminari alla fecondazione ma queste cure sono a pagamento e molto costose. Chiediamo quindi a gran voce che questo parlamento cominci a lavorare rendendo tutti i cittadini e le cittadine di questo Paese pari e con le stesse facoltà di accesso a servizi e cure".

All'evento parteciperà anche l'assessore regionale ai Diritti civili, Monica Cerutti. "In Italia possono accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita solo le coppie maggiorenni di sesso diverso: questo recita l'articolo 5 della legge 40 del 2004 sulla procreazione assistita. Una legge - ha dichiarato la Cerutti - che discrimina esplicitamente le persone omosessuali.

Noi vogliamo denunciare l’ingiustizia. Questa norma ci sembra contraria all’articolo 3 della nostra Carta che afferma che tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso e di condizioni personali e sociali".

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