Paura a Torino: stranieri si affrontano con coltelli

Gli stranieri, due nigeriani e un gambiano, hanno scatenato una violenta rissa davanti alla cooperativa “L’Accoglienza” di Montalto Dora

Paura a Torino: stranieri si affrontano con coltelli

Rissa, lesioni personali e porto abusivo di armi sono le accuse con le quali tre stranieri, due nigeriani e un gambiano, con regolare permesso di soggiorno sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile, coadiuvati dai militari della Stazione di Ivrea.

Gli extracomunitari, per motivi ancora sconosciuti, hanno iniziato una accesa discussione davanti alla sede della cooperativa “L’Accoglienza” di Montalto Dora, dove risiedono i nigeriani. I toni si sono scaldati al punto tale che gli immigrati hanno perso il controllo e dalle parole sono passati ai fatti. Senza preoccuparsi delle possibili gravi conseguenze hanno dato il via ad una colluttazione nella quale sono stati usati coltelli e altri ogggetti contundenti.

Subito è scattato l’allarme con i carabinieri che, arrivati sul posto, hanno trovato gli immigrati ancora intenti a picchiarsi. I tre, con evidenti ferite di armi da taglio sulle braccia, si sono placati solo alla vista dei militari ed hanno tentato di disfarsi dei coltelli di varie dimensioni e di un blocco in cemento con tondelli in fero utilizzati nelle fasi più concitate della rissa. Il loro tentativo, però, è stato vanificato dall’intervento degli uomini dell’Arma che li hanno bloccati non senza difficoltà.

Gli stranieri sono stati condotti all’Ospedale di Ivrea per medicare diverse ferite sulle braccia ritenute guaribili in 5-10 giorni. Su disposizione della Procura di Ivrea, attesa la pericolosità dei soggetti ed il rischio evidente di reiterazione del reato, gli africani sono stati arrestati e tradotti presso il carcere della città piemontese, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Le persone fermate sono E.P., di anni 29 e G.O.K. di 23, entrambi nigeriani e domiciliati presso la cooperativa “L’Accoglienza”, e F.M. , gambiano 22enne senza fissa dimora.

Gli inquirenti ipotizzano che alla base della rissa possano esserci motivi etnici da ricondurre alla loro permanenza nella struttura. Uno di essi, ritenuto essere rissoso e violento, saltuariamente ospite di quella comunità, era stato allontanato in quanto ritenuto persona non gradita.

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