Trani, chiude il pronto soccorso, i cittadini scendono in piazza

Ad ascoltarli il sindaco e alcuni consiglieri comunali

Trani, chiude il pronto soccorso, i cittadini scendono in piazza

Con un passaparola su Facebook alcune centinaia di persone ieri mattina sono scese in piazza a Trani per protestare contro la chiusura del pronto soccorso cittadino, diventato ormai punto di primo intervento (ppt) in seguito alla definitiva chiusura di tutti i reparti dell'ospedale "San Nicola Pellegrino". Sono scesi in piazza per il diritto alla salute. Ad ascoltare i cittadini, con alcuni consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, il sindaco Amedeo Bottaro, alla guida di una giunta di centrosinistra. "La gente è arrabbiata e anche disinformata", ha commentato Bottaro. "Ma sembra non rendersi conto - ha aggiunto - di quanto accaduto in tutti questi anni e soprattutto che, con un ospedale chiuso, non può esistere un pronto soccorso che prenda in carico i codici rossi. Questo invece è normalissimo. La verità è che dobbiamo lottare per fare in modo che in questa città sia comunque garantita l'emergenza-urgenza". Per il sindaco, "se si pensa di riaprire l'ospedale è una battaglia persa in partenza per quello che è accaduto negli ultimi vent'anni, quasi". Bottaro ha assicurato che sarà rispettato il protocollo sottoscritto qualche mese fa con il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano che assicurerebbe due equipe di medici sempre presenti nel presidio sanitario di Trani.

Non tutti però sono stati d'accordo sulla manifestazione in piazza organizzata dai cittadini.

Sul caso, infatti, è intervenuto anche Domenico Santorsola, tranese e consigliere regionale che all'incontro non si è presentato aggiungendo in una nota: "Non si può parlare del futuro del nostro ospedale in una piazza, in maniera improvvisata, a meno di volerlo trasformare in un pretesto di contestazione politica, cosa puntualmente accaduta anche questa volta". La questione della chiusura del pronto soccorso pare sia quindi diventato più un caso politico che una battaglia da portare avanti tutti insieme, secondo Santorsola, a discapito dei cittadini di Trani.

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