Treviso, resa della Prefettura ai residenti contrari ai profughi: "Immigrati trasferiti entro sera"

Botte, calci, pugni, cariche della polizia: a Quinto di Treviso i residenti si ibellano. E la Prefettura accorda il trasferimento degli immigrati in una caserma

Treviso, resa della Prefettura ai residenti contrari ai profughi: "Immigrati trasferiti entro sera"

Botte, calci, pugni, cariche della polizia. A piazza dei Signori scoppia il caos. E il nemico è uno solo: la Prefettura. A Treviso la situazione è incandescente dopo la decisione del prefetto Maria Augusta Marrosu di assegnare trenta appartamenti sfitti in un residence del comune di Quinto di Treviso a un centinaio di profughi.

Stamattina un gruppo di quaranta ragazzi dei centri sociali ha cercato di occupare la sede della Prefettura per chiedere alle istituzioni di gestire "con più umanità" l'accoglienza dei migranti. "Tutti hanno diritto ad una casa, italiani e stranieri", il motto. Peccato che le case le abbiano date prima ai migranti, mentre gli italiani ancora aspettano. La polizia è subito intervenuta per impedire l'ingresso nel palazzo. La tensione è salita e le provocazioni e le offese contro le forze dell'ordine hanno esasperato la situazione. "Fascisti! Maledetti fascisti", gridavano alcuni ragazzi. Uno scontro durissimo che ha portato all'arresto di una ventina di manifestanti che sono stati portati in questura.

Intanto, il sindaco di Quinto, Mauro Dal Zilio, ha fatto sapere che la Prefettura ha deciso di spostare, entro ventiquattr'ore, i profughi dalle palazzine di via Legnago a Quinto. Un cambio di rotta arrivato dopo la denuncia del presidente del Veneto Luca Zaia che, citando il sopralluogo dell'uls9, aveva dichiarato inagibili i locali.

Zaia si riferiva all'assenza di luce negli appartamenti verificata dopo la sua visita nel residence. I profughi che ora vivono negli appartamenti di Quinto di Treviso verranno trasferiti in una caserma.

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