Lo hanno punito, senza aspettare l'arrivo dei carabinieri. Lo hanno massacrato di botte, legato con lo scotch, colpito con il collo di una bottiglia e hanno pure provato a spezzargli le gambe (guarda il video). Sette orientali sono stati denunciati a Prato per essersi fatti "giustizia" da soli, picchiando a sangue il ladro albanese che era entrato in una loro abitazione e aveva sottratto 2.500 euro.
Le immagini delle telecamere di sorveglianza risalgono alla sera del 7 novembre e hanno permesso ai carabinieri di denunciare gli orientali per l'aggressione ai danni del 22enne albanese, Ergis Toma, che era stato sorpreso dai dipendenti di un ristorante mentre si intrufolava in un appartamento in cui vivono gli stessi dipendenti del locale. Una punizione brutale e durissima, che dura per 7 lunghi minuti e che lascia l'albanese in un lago di sangue.
Quando Egis Toma entra nell'appartamento riesce a rubare 2.500 euro e probabilmente a consegnarli a un complice. Poi però viene sopreso, come scrive il Tirreno, da tre dipendenti del ristorante cinese, da due commercianti della zona e un passante. Così scatta il pestaggio. All'arrivo dei carabinieri i sette orientali scappano, lasciando lì l'albanese. Il quale prova a giustificarsi ai carabinieri, dicendo di essere intervenuto per dividere una rissa tra bande di cinesi. Ma i militari non gli credono.
Per il sostituto procuratore Antonio Sangermano si tratta di aggressione aggravata dall'odio razziale. Per il Gip Francesco Pallini, invece, non ci sono elementi sufficienti per determinare l'aggravante razziale.
"Sono andati oltre ogni limite - commenta il capitano dei carabinieri, Vitantonio Sisto - Nel nostro paese non funziona così, non può funzionare così. Noi ci siamo e quando siamo messi in grado di lavorare otteniamo risultati. Questo i cinesi lo devono capire".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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