Arrestato un tunisino di 35 anni accusato di violenze nel quartiere Mazzetta, a La Spezia. La custodia cautelare, richiesta dal procuratore capo Antonio Patrono e dal sostituto Federica Mariucci, è stata concessa dal giudice delle indagini preliminari per il rischio che lo straniero potesse abusare di altre donne. Dal 2017 al 2019 il sospettato avrebbe terrorizzato diverse donne, aggredendole alle spalle quando entravano o uscivano da luoghi di lavoro, di studio o dalle loro abitazioni.
Scaraventava le vittime per terra e le palpeggiava
Come riportato da Il Secolo XIX, la prima aggressione risale alla fine del 2017, mentre l’ultima lo scorso 18 gennaio. L’aggressore agiva sempre nello stesso modo: solitamente sceglieva un luogo poco illuminato e con poco passaggio. Indossava una felpa con un cappuccio calato sulla testa, per nascondere il volto, sceglieva la sua vittima e la seguiva per qualche metro. Nel momento in cui era certo di non essere visto da nessuno la afferrava alle spalle e la scaraventava per terra. Dopo averla palpeggiata si rialzava e guadagnava la fuga. Questo per 21 volte, delle quali undici comprovate e dieci solo ipotetiche. Infatti, subito dopo l’aggressore scappava facendo perdere le proprie tracce. Nella mattinata di ieri però la svolta. Sabato 8 febbraio, le forze dell’ordine si sono presentate alla porta di Sabag Makram e lo hanno arrestato.
Il 35enne, un muratore di origine tunisina residente a La Spezia da diversi anni, rischia adesso una condanna dai 5 ai 10 anni dietro le sbarre. Nella maggior parte dei casi palpeggiava le proprie vittime sul seno e sui genitali, solo in rari casi avrebbe cercato di strappare alla sua vittima la biancheria intima. Quasi tutte non sono mai riuscite a dare agli investigatori un identikit chiaro del loro aggressore, sia per lo choc che per la poca illuminazione del luogo scelto dallo straniero. Le uniche informazioni erano che il soggetto doveva essere snello, alto e agile. Le indagini erano state avviate ma la bravura del maniaco non rendeva certo facile il lavoro degli uomini del vice questore Girolamo Ascione.
Il passo falso del tunisino
Poi finalmente è arrivato l’errore che ha acceso la speranza degli agenti di riuscire a beccare in flagrante il loro uomo. Una telecamera di sicurezza era infatti riuscita a inquadrare le scarpe da ginnastica del maniaco proprio mentre stava pedinando una delle sue vittime. Il volto, come sempre, era ben nascosto dal cappuccio. Ma appostamenti nel quartiere hanno permesso di vedere il tunisino in bici con indosso la ormai famosa felpa. Da quel momento il sospettato è stato controllato e pedinato. Tra l’altro l’uomo è risultato abitare proprio nel quartiere dove erano avvenute quasi tutte le violenze. Il 18 gennaio l’ultima violenza.
Makram ha assalito una giovane che stava salendo a bordo di un bus. Una telecamera installata dagli investigatori ha ripreso l’intera scena. La bicicletta era la stessa usata dal sospettato. La richiesta di arresto è subito stata inoltrata alla procura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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