In queste ore la delegazione italiana è riuscita ad incontrare il giornalista Gabriele Del Grande, detenuto in Turchia dal 10 aprile.
"Seppure con un ritardo di 12 giorni rispetto a quanto previsto dalla convenzione di Vienna del 1963, una delegazione consolare italiana e un avvocato di fiducia sono potuti entrare nel centro di detenzione amministrativa dove è trattenuto Gabriele", ha detto all’ANSA il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani.
Un incontro molto atteso, soprattutto dalla famiglia del reporter, dopo che il primo tentativo dei giorni scorsi era stato respinto alle autorità turche. Oggi, invece, il console italiano a Smirne, Luigi Iannuzzi, e il legale turco sono riusciti a vedere Del Grande, che da tre giorni sta portando avanti uno sciopero della fame in protesta contro la violazione dei suoi diritti. Il blogger lucchese, fermato il 9 aprile al confine con la Siria, infatti, non aveva ancora avuto modo di incontrare un avvocato.
L'annuncio del ministro Alfano
"L'incontro di Gabriele Del Grande con il Console ha già avuto luogo e Gabriele ha anche avuto l'opportunità di incontrare da solo il proprio avvocato. Ci risulta stia bene e che stia facendo uno sciopero della fame nutrendosi solo di liquidi", ha confermato il ministro degli Affari esteri Angelino Alfano parlando alla Farnesina, aggiungendo che il giornalista "ha comunque l'assistenza di un medico, che io ho richiesto e ottenuto dalle autorità turche".
"Prosegue il mio e il nostro lavoro diplomatico, sono in costante contatto con le autorità turche per ottenere il rilascio di Del Grande nei tempi più rapidi possibile", ha precisto il titolare della Farnesina.
Gli amici e i familiari di Gabriele
Gli amici e i familiari di Gabriele, sulla pagina Facebook "Io sto con la sposa", sono stati "con il fiato sospeso" in attesa di conoscere l'esito dell'incontro, avvenuto nel centro di detenzione amministrativa di Mugla, sulla costa dell'Egeo.
Questa mattina, sulla stessa pagina del social network, Elena Del Grande ha postato un messaggio per il fratello: "Gabri, ti aspettiamo a casa, e ti aspetta una stramega cena, rigorosamente vegana, e soprattutto ti aspetta un sacco di affetto, perché ci stai mancando tantissimo". Gli amici e i familiari del reporter hanno deciso di sostenerlo con una staffetta del digiuno.
"Raccolgo io questa staffetta di digiuno - ha spiegato Elena -, e oggi per noi sarà una giornata molto particolare, perché stiamo aspettando delle notizie importanti che potrebbero stravolgere la nostra giornata, che possono indicarci quale è il prossimo passo da fare, perché siamo sicuri che ci sia una direzione giusta da seguire per tirarlo fuori".
Il messaggio di Grasso
"Il problema era che l'ordinamento giuridico turco prescriveva dei termini entro i quali dovere fare delle attività che si sono espletate. E ora abbiamo la notizia dell'incontro con il console e un legale. Mi pare un passo avanti - ha commentato il presidente del Senato Pietro Grasso - L'importante è riuscire ad avere al più presto Gabriele tra di noi per poterlo abbracciare. Ho ricevuto gli amici di Gabriele, insieme a presidente Manconi: c'è l'interesse di tutto il Paese perchè i diritti civili siano rispettati, soprattutto nei confronti dei cittadini italiani all'estero. Abbiamo degli ottimi rapporti con la Turchia ed è bene che non ci sia l'interesse di alcuno a turbare questi rapporti".
La campagna di sostegno #FreeGabriele
Una quarantina di associazioni e personalità del mondo della cultura hanno aderito a Cagliari alla campagna di sostegno #FreeGabriele, per la liberazione del giornalista e regista lucchese, detenuto in Turchia.
"Chiediamo alle autorità italiane di far pressione sulle autorità turche perchè rilascino Gabriele Del Grande quanto prima", chiedono gli organizzatori, che hanno già fatto partire la mobilitazione sui social network sulla pagina Facebook "FreeGabirele-Cagliari", "e che immediatamente gli vengano garantiti i diritti minimi quali il colloquio con un avvocato, l'incontro con autorità consolare, la possibilità di telefonare, la ragione del fermo e il tempo del trattenimento con la data prevista per l'espulsione".
Tra le associazioni e comitati aderenti figurano Sardinia Innovation, Laboratorioventotto, Asarp, la Comunità La Collina, il gruppo di Cagliari di Refugees Welcome Italia, Asce, il circolo
Sergio Atzeni, il presidio Piazzale Trento, il quotidiana online Africa Express.info, l'Associazione Amicizia Sardegna Palestina e gli Sprar San Gavino HUmanitas e Accoglienza Metropolitana-Città metropolitana di Cagliari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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