Per Marius Marinica, l’elettricista romeno che nel 2019 provocò un grave incidente stradale in cui persero la vita quattro giovani, è arrivata la condanna a otto anni di reclusione anche da parte della Corte di Cassazione. Confermate le sentenze di primo grado e della Corte d’Appello di Venezia. Per i giudici, la guida spericolata di Marinica è stata la causa della tragedia e, quindi, il 29enne è colpevole della morte di Eleonora Frasson, Leonardo Girardi, Riccardo Laugeni e Giovanni Mattiuzzo, tutti di età compresa tra i 22 e i 23 anni. Gli inquirenti, come riporta il quotidiano Venezia Today, sono giunti a questa conclusione anche grazie alla testimonianza dell’unica sopravvissuta.
I fatti
Tre anni fa, nella notte tra il 13 e 14 luglio, sulla strada tra Jesolo Musile e San Donà, dove abitavano i protagonisti del terribile incidente, la vettura di Marinica superò in maniera incauta la macchina con a bordo i cinque ragazzi. Ne fare questa manovra, l’elettricista speronò lateralmente il veicolo che era davanti facendolo finire fuori strada. I giovani colpirono prima un palo della luce e poi si capovolsero con l’auto cadendo in un fiumiciattolo. Il 29enne non si fermò dopo l’impatto e scappò via e a soccorrere i malcapitati furono altri automobilisti di passaggio, che riuscirono a salvare solo una ragazza.
La preoccupazione dei genitori delle vittime
Nonostante la condanna definitiva di Marinica a otto anni di carcere, i familiari dei giovani morti in seguito all’incidente di tre anni fa temono di subire una beffa e di non ottenere giustizia. Il 29enne, fono a questo momento agli arresti domiciliari, dovrà ancora scontare quattro anni di reclusione e per questo motivo potrebbe entrare in gioco la normativa che sospende la detenzione in una casa circondariale di un condannato a una pena inferiore ai quattro anni.
“I nostri avvocati – hanno dichiarato i genitori delle vittime al Corriere del Veneto – ci hanno informato che Marinica potrebbe cavarsela senza passare neppure un giorno in prigione per un ritardo burocratico, ma come è possibile con otto anni di condanna? Come possiamo accettare una cosa simile? Siamo disorientati, ma siamo sicuri anche che la procura di Venezia cercherà di risparmiarci l’umiliazione di una così grave ingiustizia e di evitare un precedente gravissimo cui chissà quanti criminali finiranno per appellarsi”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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