Con la Fase 2, riapriranno molti uffici ed i colleghi di lavoro si ritroveranno nuovamente a lavovare fianco a fianco o con le scrivanie di fronte condividendo spazi e stanze. Attenzione, però, perché stare a contatto per tante ore aumenta in modo esponenziale il rischio di contagio soprattutto a causa dei flussi d'aria.
L'epidema nel call center
È quanto emerso da uno studio effettuato a marzo dai Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), l’autorità sanitaria pubblica della Corea del Sud, informata di numerosi casi di Covid-19 in un call center dentro un edificio commerciale di Seul di 19 piani. Sull'articolo già pubblicato (che in agosto finirà anche sulla rivista Cdc Usa) viene descritta l’evoluzione dell'epidema scoppiata tra il settimo e l'11esimo piano. Dal momento dell'allarme, scattato l'8 marzo quando è stato scoperto il primo caso di positività, gli uffici sono stati chiusi e sono iniziate le indagini epidemiologiche.
43% dei positivi lavora sullo stesso lato
La ricerca è stata enorme: le autorità coreane, in tre giorni, hanno fatto il tampone a tutti i 922 dipendenti e 203 residenti del palazzo che vivono ai piani alti, oltre a 20 visitatori. In altri tre giorni, come si legge sul Corriere, hanno inviato ben 16.628 messaggi di testo a persone che sono rimaste per più di 5 minuti vicino all’edificio, monitorandole tramite l'app attiva in Corea. In totale, sono state testate 1.143 persone e scoperti 97 casi positivi al Covid-19. Tra questi, 94 positivi su 97 lavoravano al call center dell’11° piano che aveva un totale di 216 dipendenti ed un tasso di prevalenza del 43,5%.
La scoperta, per certi versi più sorprendente, però, è che tranne cinque persone, tutti i positivi lavoravano sullo stesso lato dell’edificio e nella stessa porzione di open space.
Permanenza e flussi d'aria
Lo studio coreano mette in luce due cose: che il virus può essere molto contagioso in ambienti affollati come i call center e che il flusso dell'aria condizionata sia determinante per veicolare il Covid tra le persone più vicine. Così si spegano la maggior parte dei casi avvenuti sulla stessa porzion di ufficio rispetto a quella opposta.
Al di fuori dell’undicesimo piano, invece, si sono infettate soltanto tre persone nonostante tutti i 1.145 tra dipendenti e residenti nel palazzo abbiano usato gli stessi ascensori e gli stessi spazi pubblici. Rimanere tante ore nella stessa stanza e con un flusso d'aria "sfavorevole" diventa pericoloso: è fondamentale che tutti mantengano le mascherine dentro gli uffici ed è altrettanto fondamentale, laddove si può, aerare i locali molto spesso per dispedere ogni possibile gocciolina rimasta in sospensione.
Il precedente del ristorante cinese
Vi ricordate dell'asintomatico che ha contagiato 9 persone? È accaduto in Cina poche settimane fa all'interno di un ristorante durante un pranzo a Guangzhou. I ricercatori hanno scoperto che, anche in quel caso, determinante per la diffusione delle goccioline sia stata la direzione del flusso d'aria che potrebbe aver propagato il virus anche nei tavoli accanto.
"Piccole gocce aerosolizzate (<5 μm) cariche di virus possono rimanere nell’aria e percorrere lunghe distanze, gli aerosol tenderebbero a seguire il flusso d’aria e le concentrazioni inferiori di aerosol a distanze maggiori potrebbero essere state insufficienti a causare infezione in altre parti del ristorante",
hanno spiegato i ricercatori. Il grafico in basso mostra il flusso d'aria dei condizionatori, da destra a sinistra, e come tutti i positivi (cerchiati in rosso) seguano quelle frecce. Un po' troppo per semplici coincidenze.
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