Dopo l'avviso di garanzia per Fabrizio Palenzona emerge un nuovo retroscena sul caso giudiziario che ha colpito Unicredit. Secondo quanto racconta Dagospia, il premier Matteo Renzi sapeva in anticipo della "bomba" che avrebbe colpito l'istituto di credito. "Il 6 ottobre, a Firenze, Matteo Renzi ha sconvolto la sua agenda per incontrare nuovamente lo sceicco Mohammed Bin Zayed al Nahyan, principe ereditario degli Emirati Arabi. L’uomo che ha in mano investimenti importanti anche in Italia, come ad esempioquello di Etihad in Alitalia e quello del fondo Aabar in Unicredit, della quale gli arabi sono i primi soci", riporta Dagospia. In quella occasione, con Renzi e lo sceicco c'era anche Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Alitalia e vicepresidente della banca. A quanto pare, secondo quanto racconta il sito di Roberto D'Agostino, Montezemolo avrebbe fatto uno strano discorso, rivolto ad Al Nahyan: “Unicredit necessita di stabilizzazione, perché qualcuno sta cercando di screditare il management”. E Renzi annuiva.
Quattro giorni dopo è arrivata la bomba dell’avviso di garanzia
a Fabrizio Palenzona, potente vicepresidente di Unicredit, con tanto di perquisizioni e accuse di favoreggiamento alla mafia. Il management si è chiuso a riccio, confermando l’impressione di Montezemolo: attacco in corso.
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